“Siamo qui per restare”: Presente e futuro della BCL in un’intervista esclusiva con Patrick Comninos

Il CEO della Basketball Champions League ha conversato con Sportando sulla situazione della competizione ideata da FIBA, le sue prime quattro stagioni e il suo futuro.

FIBA e BCL potrebbero creare una struttura per incentivare o finanziare investimenti in infrastrutture e impianti?

Onestamente, la mia reazione iniziale è che come ente sportivo dobbiamo essere sicuri che la competizione sia organizzata alle migliori condizioni possibili. L’onere e la responsabilità che tali condizioni siano conformi a tali standard dovrebbero essere a carico degli utilizzatori di un’arena. Penso che si creerebbe una situazione delicata se l’organizzatore di una competizione iniziasse a finanziare e costruire direttamente arene e infrastrutture.

Vi sono certi casi in cui i club partecipanti non possiedono l’arena in cui giocano, e giocoforza potrebbero essere meno privilegiati di altri. FIBA, la BCL o in generale tutti gli organismi organizzativi non contribuiscono direttamente al miglioramento degli impianti.

Quello che facciamo, però, è fissare degli standard: se una squadra sta costruendo un nuovo palazzo, proviamo a guidarla verso i migliori modi per realizzarlo, abbiamo una divisione in FIBA che si occupa di questo e di dare supporto. Non finanzieremo, piuttosto guideremo.

Quanto è importante per voi investire nei Social Media per attrarre nuovi tifosi e spettatori?

È fondamentale. Una competizione è organizzata affinché i tifosi possano goderne, beneficiarne, e che il valore commerciale del prodotto cresca. Per noi i Social Media e in generale l’intera impronta Digital è essenziale: penso che al giorno d’oggi non possa esistere un brand che non possieda un link diretto con la sua follower base.

Per noi questa sono i tifosi che amano la pallacanestro, tifano la loro squadra e i loro giocatori, che vogliono vedere la preparazione alla partita e i contenuti post-partita. Per noi uno dei messaggi fondamentali da trasmettere, quando inizia la competizione, è che il basket non dura solo i 40 minuti effettivi o l’ora e mezza in cui si disputa una partita. Non è il modo di attrarre più tifosi, far crescere l’interesse mediatico e l’intero valore commerciale.

Queste tre cose accadono quando sei nella posizione di promuovere la partita prima -creando aspettative 1 o 2 giorni prima- e anche dopo, creando contenuti, informazioni e generando discussioni. Siamo molto contenti dei nostri dati di engagement, che ci mostrano come l’interesse del pubblico verso la BCL vada anche verso quello che facciamo dopo la sirena finale.

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