“Siamo qui per restare”: Presente e futuro della BCL in un’intervista esclusiva con Patrick Comninos

“Siamo qui per restare”: Presente e futuro della BCL in un’intervista esclusiva con Patrick Comninos

Il CEO della Basketball Champions League ha conversato con Sportando sulla situazione della competizione ideata da FIBA, le sue prime quattro stagioni e il suo futuro.

Come vede la Basketball Champions League nel breve, medio e lungo periodo?

Il breve periodo è dove siamo oggi, questi primi quattro anni ne sono stati parte: stabilire la competizione, far conoscere al pubblico la sua esistenza, collaborare e condividere i nostri valori con i club: penso che la nostra programmazione nel breve sia stata ben eseguita, perché oggi abbiamo il livello di credibilità che desideravamo avere. Penso che non vi sia alcun dubbio, per nessuno, che la Basketball Champions League sia qui per restare.

Adesso ragioniamo su piani nel breve, medio e lungo periodo, ma quando avevo discussioni del genere quattro anni fa il dubbio era sull’eventualità che la BCL potesse ancora esistere tre o quattro anni dopo, perché in passato vi sono stati tantissimi cambiamenti al format e al panorama delle competizioni europee per club. Il primo messaggio, chiaro, che emerge dopo il nostro piano a breve termine -di insediare, costituire BCL- è che questa competizione è qui per restare, e ormai nessuno ne dubita.

Penso che d’ora in poi il nostro piano a medio termine sia quello di confermare la credibilità che la BCL si è guadagnata, assicurandoci che i club che hanno deciso di sceglierci beneficino della loro partecipazione e ne vedano il valore. Faccio un esempio: abbiamo sempre avuto molte richieste dall’Italia, ma nella prima stagione della competizione abbiamo avuto solo una squadra del più importante campionato europeo, la Spagna, interessata a partecipare, l’Iberostar Tenerife.

Quest’anno abbiamo ricevuto una richiesta di partecipazione da parte di otto squadre spagnole, e questo è un messaggio molto importante per noi: si tratta di squadre abituate a competere ai massimi livelli nel loro paese, e che adesso vedono BCL come una competizione in grado di soddisfare quei standard alti che ricercano. L’avere adesso le squadre che alla pausa della stagione ACB erano terza, quarta e quinta [Saragozza, Bilbao e Tenerife, ndr] è un punto di riferimento importante per noi. Il medio periodo è interamente incentrato sul rafforzare questa credibilità, rinforzando i benefici diventati evidenti dopo la partnership di BCL con i suoi investitori americani.

Il lungo periodo, invece, sarà sul ruolo che BCL potrà giocare nella strategia FIBA di far crescere le competizioni per club nel mondo. Siamo molto giovani, ma i più “anziani” delle competizioni per club che FIBA ha rilanciato di recente. L’anno scorso abbiamo fatto partire BCL Americas, il nostro cugino latinoamericano, e abbiamo firmato una partnership con la NBA per BAL, la Basketball Africa League, e abbiamo lanciato la Coppa Intercontinentale come un mini-torneo tra le squadre vincitrici di diversi campionati continentali.

Tutto questo appartiene alla visione chiara e definita sul lungo periodo che la FIBA ha sulla crescita delle competizioni per club in giro per il mondo. Noi vogliamo cercare il ruolo, la leadership e la forza trainante che Basketball Champions League può avere in questa strategia globale.

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