“Siamo qui per restare”: Presente e futuro della BCL in un’intervista esclusiva con Patrick Comninos

“Siamo qui per restare”: Presente e futuro della BCL in un’intervista esclusiva con Patrick Comninos

Il CEO della Basketball Champions League ha conversato con Sportando sulla situazione della competizione ideata da FIBA, le sue prime quattro stagioni e il suo futuro.

Può spiegare il processo decisionale con cui vengono scelti i club a cui proponete un accordo pluriennale per far parte della competizione?

È qualcosa che è diventato di importanza strutturale per la Basketball Champions League, con cui cerchiamo di collegare i risultati sportivi alle certezze che tutti i club sperano di avere. Una delle prime osservazioni che ho fatto quando ho assunto il mio incarico, era che molti GM e DS in giro per l’Europa mi dicevano che non riuscivano a programmare oltre il mese di giugno.

Per me questo era pericoloso nel momento in cui vuoi sviluppare la viabilità e la sostenibilità dei club. Quando all’inizio ho detto che cerchiamo di proporre un nuovo modello, quello che proviamo a fare in questo caso è mantenere il nostro principio cardine -i risultati sportivi sono l’unica cosa che conta nella Basketball Champions League- combinandolo col necessario livello di certezze che i club ci chiedono.

In un mondo ideale, gli accordi sarebbero firmati direttamente con le leghe, così da vederci garantite la prima, la seconda o la terza squadra in classifica, così da essere sicuri di avere il meglio di tutti i campionati. Sfortunatamente l’attuale struttura del basket europeo non concede questo, e inevitabilmente dobbiamo siglare accordi direttamente con i club, accordi che garantiscono a entrambe le parti certezze e stabilità.

Le squadre adesso sanno che finché performeranno ai massimi livelli nei loro campionati nazionali, avranno sempre un posto nella Basketball Champions League. E da parte nostra sappiamo che se quei club andranno bene, sceglieranno sempre BCL come competizione in cui partecipare. È un accordo reciprocamente vantaggioso, che consente a entrambe le parti di pianificare sul lungo periodo. Sul tema vi sono state molte discussioni, ma non è un tema nuovo: abbiamo questo accordo col Bamberg da tre stagioni ormai, non è nulla di nuovo ed è strettamente connesso alle performance nei campionati.

Cosa accade se una squadra non rispetta uno dei criteri sportivi in una delle stagioni? Viene sospeso l’accordo o la stagione è considerata come “persa”?

È un punto che va ricercato all’interno dei diversi accordi, che non sono tutti uguali. In base alla profondità di ogni campionato vi è un risultato minimo da raggiungere e mantenere per i club per potere partecipare alla Basketball Champions League. Se in una stagione un club non performa ad un buon livello, non sarà nella posizione di partecipare alla BCL: quella stagione è inclusa nell’accordo, che non viene esteso automaticamente.

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