La Frecciarossa Final Eight 2025 è alle spalle. Ecco le nostre pagelle, da 10 a 0, della competizione vinta da Aquila Trento. Sia chiaro, è anche un gioco. Anche se fino ad un certo punto.
Voto 10 – Aquila Trento. Dopo anni ai vertici, giustizia è stata fatta, come due stagioni or sono con Brescia. Queste società meritano un alloro, un premio ad un grande lavoro.
Voto 9 – Paolo Galbiati. Seconda Coppa Italia in bacheca per un coach che ha avuto un percorso bizzarro. Assistente a Torino e poi re con coccarda, miracolo a Cremona poi retrocesso, quindi ripartenza da Varese come assistente. Trento è stato un bel salto, e ha dimostrato di essere pronto.
Voto 8 – Quinn Ellis. Mvp, noi abbiamo votato Ford, ma è comunque il giocatore che ha segnato più di altri questa edizione 2025 delle Frecciarossa Final Eight. Ha talento, atletismo, lettura delle situazioni, e anche difesa. Merita il grande salto, lo farà. Ma con calma, senza pressioni.
Voto 7 – Legabasket. Altra organizzazione perfetta e successo di pubblico. Qualche punto in meno per le solite difficoltà televisive, non che sia solo colpa della LBA, e per la volontà di restare a Torino. I palazzi in Italia mancano, ma bisogna girare, evolversi, cercare nuove sfide, non cementarsi sul buon lavoro fatto.
Voto 6 – Pallacanestro Trieste. Squadra che ha perso giocatori per strada, ma non la voglia di combattere. Ha messo i vincitori più in difficoltà di Milano. Il progetto di Arcieri, che è il sogno bagnato di Varese (peraltro, ha vinto un altro ex, Galbiati: Scola, ma che stai combinando?), prosegue con qualità.
Voto 5 – Pallacanestro Brescia. Da una squadra esperta ci si aspettava qualcosa di più di quel 2-16 incassato ad inizio quarto quarto da una Milano non irresistibile. Forse, con un Amedeo Della Valle al meglio, si poteva piazzare il colpaccio.
Voto 4 – Derthona e Reggiana. Sia chiaro, è un gioco, e avrebbero meritato qualcosa di più. A entrambe è mancata un po’ di esperienza, e un leader riconosciuto, nel finale. Entrambe hanno in bocca il sapore dell’occasione perduta.
Voto 3 – Olimpia Milano. Benissimo con la Virtus, malino con Brescia, un disastro con Trento, che ha fatto soffrire meno di Reggiana e Trieste. C’è la stanchezza, ma la squadra di Messina pare soffrire dannatamente la difesa di Galbiati. Anche in virtù di quel ko in campionato, ci si attendeva altro orgoglio. Invece, questa squadra – che è squadra vera, che sta facendo bene in Europa – quando colpita duro, va a fondo.
Voto 2 – Trapani Shark. Gettare quel +7 a 2’30’’ al vento è errore capitale, soprattutto per una squadra con alcuni elementi esperti. Tanti flop, da Notae a Galloway, da Petrucelli a Yeboah, senza dimenticare Pleiss in tribuna. La sensazione è che, rispetto alle scelte estive, ora Jasmin Repesa abbia qualche idea diversa. O non sia in grado di capitalizzare il potenziale a disposizione.
Voto 1 – Virtus Bologna. E’ stata la grande assente di Torino, nonostante le speranze e i sogni di Massimo Zanetti. Ora la sosta, che permetterà a Dusko Ivanovic di lavorare davvero sul potenziale a disposizione. Sempre che i “senatori” abbiano ancora qualcosa da dare.
Voto 0 – Ascolti Tv. Non daremo numeri, quelli che abbiamo sono parziali, ma ci siamo fatti un’idea. Da questo punto di vista non si cresce, anzi, anche e non solo per Sanremo, Champions League e Juventus-Inter. Iniziano peraltro le settimane calde per l’assegnazione dei diritti dei prossimi anni. Serve una riflessione profonda per trovare soluzioni. Su una cosa Luca Baraldi aveva ragione: se i soldi devono essere pochi, meglio fare qualche sacrificio, se possibile.
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