Riccardo Moraschini ha parlato a Luca Chiabotti di Repubblica della sua seconda stagione milanese.
Queste le sue parole.
Nuovo ruolo.
Non ho scelto di tirare meno da tre punti, è una cosa che finora è venuta naturalmente: Messina mi vede più regista che esterno, io cerco di creare un pochino di più e finalizzare un pochino meno. Questa Armani è più versatile rispetto a quella in cui sono arrivato, ha meno punti fissi in attacco ma tanti ruoli ben definiti con leader come Datome e Hines che sanno cosa si deve fare in campo per vincere. Ma la chiave di tutto, è la nostra difesa.
Davide Moretti.
Il difficile quando arrivi in una squadra come l’Olimpia è capire il livello di intensità e di presenza che devi avere, a livello fisico ma soprattutto mentale, sempre. La stagione è fatta di alti e bassi, bisogna andare sempre dritti senza deprimersi e farsi trovare pronti quanto le occasioni si manifestano. Ne ho parlato con Davide, è una cosa complicata anche per chi ha un grande talento ma viene da un college americano. Se accetti questa sfida che è soprattutto mentale, il resto viene da solo.
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