Fonte LBA Presente all’evento “Il Foglio Sportivo” tenutosi nella giornata di ieri allo stadio di San Siro, il Presidente della Lega Basket Umberto Gandini ha parlato con Umberto Zapelloni di come il campionato di Serie A ha superato le difficoltà della pandemia: “Qualche danno, innegabilmente, lo abbiamo avuto per il Covid – ha affermato. È stato difficile per tutti e in alcuni momenti drammatico per il Paese; noi siamo riusciti a non perdere società per strada e, nonostante le difficoltà, a concludere le stagioni assegnando tutti i titoli e questo è la cosa più importante. Le squadre di Serie A hanno fatto grandissimi sacrifici per rimanere in linea di galleggiamento e ora sono protagoniste di una stagione molto importante”.
Rimarcando il successo della Frecciarossa Final Eight di Torino, il Presidente ha sottolineato quali siano gli obiettivi da seguire per continuare in questa direzione: “Il basket è parte della storia sportiva di questo Paese, ma il modo di fruire di un evento sportivo si è evoluto moltissimo, sono cambiate le generazioni ed è cambiato anche il modo in cui si seguono gli eventi in generale. Il tempo si occupa in maniera diversa, prendendo il meglio da altri sport e altri Paesi; cerchiamo sempre più una contaminazione con altri generi, sfruttando anche influencer e protagonisti di altri ambiti. Sapere che il tuo cantante preferito o qualche altro tuo mito è anche appassionato di basket, per noi è un modo interessante per poter ampliare l’orizzonte. Torino è stato un esempio: abbiamo trovato una serie di situazioni contingenti favorevoli e di interesse della Regione Piemonte e del Comune e della Camera di Commercio, un impianto bellissimo, un territorio che ha investito tantissimo nella passione per la pallacanestro”
Si è parlato anche del pubblico del basket e di come la Lega Basket stia lavorando per un suo progressivo ringiovanimento: “I dati che abbiamo dalle nostre ricerche ci dicono che l’investimento che abbiamo fatto su una fascia di pubblico tra i 14 e i 34 anni ha un senso e sta funzionando. I numeri sono migliorati, abbiamo avuto un +7% rispetto allo scorso anno di persone che si dicono interessate alla pallacanestro, ora stiamo lavorando anche con i club (perché è sul territorio effettivamente che fai crescere il pubblico affezionato) per fare in modo che diventino appassionate”.
Gandini ha poi sottolineato il cambio del modo di fruire la pallacanestro tra TV e digitale: “Sono soddisfatto dei ricavi TV e dell’impegno messo dal gruppo Eleven, che ora fa parte di DAZN e ci consente di avere una piattaforma con abbonati molto maggiore rispetto a prima. Sono contento dell’investimento fatto dal gruppo Discovery, con NOVE, DMAX ed Eurosport. Anche qui, comunque, sta cambiando il modo di fruire delle partite e parlare solo di dati di audience potrebbe essere anacronistico. Dobbiamo piuttosto sottolineare che a livello digitale abbiamo avuto oltre 100 milioni di visualizzazioni dei contenuti sulle piattaforme che riguardano il nostro sport. Insieme questi numeri possono portarci lontano”.
È stata sottolineata poi la forte passione di imprenditori e consorzi nella pallacanestro: “Coloro che stanno in misura maggiore investendo nella pallacanestro sono noti, e li ringrazio. Il mecenatismo si è evoluto in qualcosa di plurimo, ci sono realtà come i consorzi in piazze importanti ,nati come aggregazioni volontarie del territorio e questo rappresenta un modo più sostenibile – condividendo tra più fonti e forze – per supportare il peso di gestire una società”.
Gandini ha fatto poi il punto sul grande equilibrio della regular season e sugli imminenti playoff che si prospettano molto avvincenti: “Sono molto contento di una regular season così competitiva, con grande equilibrio e situazioni decise all’ultimo canestro. Vorrei una finale tra le due migliori squadre che rappresenti il meglio della pallacanestro italiana e che si concluda con grande fair play, magari all’ultimo canestro di gara 7. Le polemiche fanno parte della cultura sportiva italiana, ma l’importante è che il campo permetta ai migliori di portare il miglior risultato”.
Il risultato e i successi della Nazionale stanno sicuramente rafforzando il campionato: “La Nazionale che ha raggiunto le qualificazioni ai Mondiali è figlia del campionato, molto più di quella che ha partecipato agli Europei. Il campionato esprime atleti italiani che dovrebbero poter giocare di più – come dice il Presidente federale Petrucci – ma che allo stesso tempo devono dimostrare tutti i giorni di meritare più spazio”.
Infine, si è analizzato il tema del calendario sempre più affollato delle squadre che partecipano all’Eurolega: “Il problema riguarda più le squadre che hanno questo doppio impegno che le Leghe. I nostri campionati nazionali possiamo continuare a gestirli ma il problema vero sta sopra, nella relazione FIBA-Eurolega e nella definizione del calendario, perché alla fine si gioca per 40 e più settimane e il peso ricade sui giocatori. Il risultato è che vi sono squadre sempre più profonde in vista degli impegni europei e altre più orientate a giocare con 10-12 giocatori per garantire la sostenibilità”.
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