Il play bianconero Alessandro Pajola è stato ospite di Extratime, trasmissione domenicale in onda su Rai Radio Uno. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
Quando è nata la passione per il basket: “La passione per questo sport è nata molto presto. Mio fratello Lorenzo ha iniziato a giocare a basket a cinque anni e io, più piccolo di lui di due, lo accompagnavo spesso. Ho iniziato a giocare a bordo campo con un nonno di uno dei suoi compagni di squadra. Diciamo che sono stati i miei primi allenamenti.”
Il primo impatto con il mondo della Virtus Segafredo Bologna: “All’inizio ero un po’ impaurito. Ho avuto la possibilità a 14 anni di andare a Bologna ma, essendo molto legato alla mia terra, ho preferito aspettare ancora qualche anno. Dopo aver disputato due finali Nazionali ho capito che era arrivato il momento giusto per iniziare questa avventura ricca di emozioni.”
Umiltà, la caratteristica principale di Alessandro: “Preferisco far segnare un mio compagno di squadra che fare canestro. Se aiuti un tuo compagno a segnare siamo contenti in due. Quando sono in campo metto la squadra sempre davanti a tutto.”
Sulla stagione passata ed il rapporto con coach Djordjevic e i suoi compagni Teodosic e Markovic: “Mi ritengo fortunatissimo, fiero e orgoglioso di poter condividere questo percorso con delle personalità così importanti, con le quali mi sono trovato benissimo. Al di là dello spessore tecnico, sono persone davvero stupende ed è la cosa più importante per me.”
Sulla Nazionale ed il feeling con la maglia azzurra: “La Nazionale è un sogno. E’ il sogno che culli quando da ragazzo giochi a basket e guardi le partite in televisione saltando in piedi sul divano. La Nazionale è quel sogno che ti fa innamorare della pallacanestro. Bisogna solo pensare a migliorarsi e a continuare ad allenarsi, quando poi arriveranno le occasioni, bisogna essere pronti a coglierle.”
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