Olimpia Milano, un’altra finale amara: Trento è davvero una bestia nera

Olimpia Milano, un’altra finale amara: Trento è davvero una bestia nera

Seconda finale di Coppa Italia consecutiva persa per l’Olimpia Milano, un epilogo che incupisce l’ambiente biancorosso in questa metà di febbraio

Seconda finale di Coppa Italia consecutiva persa per l’Olimpia Milano, un epilogo che incupisce l’ambiente biancorosso in questa metà di febbraio. Una sconfitta pesante, ma che va archiviata in fretta: il focus resta sul 27 febbraio, contro Monaco, più che sulle difficoltà di Torino.

Energia al minimo, Trento indigesta

Contro Trento si è vista una squadra svuotata di energie, un problema già emerso in semifinale contro Brescia. Milano ha faticato ad arrivare al ferro, a costruire tiri puliti e a trovare alternative tattiche, finendo per incartarsi nelle proprie difficoltà.

Trento, dal canto suo, ha confermato di essere un’avversaria ostica per l’Olimpia: fisicità, atletismo e individualità di spicco come Ellis e Niang, senza dimenticare la prestazione dominante di Ford e il lavoro sotto canestro di Mawugbe. Un mix che Milano non è riuscita a contrastare.

Mirotic e la questione Brooks

Su Nikola Mirotic si è detto molto, ma la realtà è semplice: il montenegrino aveva un minutaggio limitato per il rientro dall’infortunio, ma ha chiesto espressamente di tornare in campo, dimostrando ancora una volta il suo attaccamento alla squadra.

E Brooks? Avrebbe potuto dare una mano? Probabilmente sì. Meritava minuti in LBA a scapito di Dimitrijevic? Anche qui, la risposta potrebbe essere affermativa. Ma avrebbe cambiato il destino del match? No. Ha vinto la squadra più forte, Trento.