Venerdì 5 aprile nell’intervallo della partita tra Olimpia Milano e Virtus Bologna di EuroLeague, l’Olimpia celebrerà Mason Rocca e la sua recente inclusione nella Hall of Fame societaria. Mason Rocca è stato il simbolo di quattro anni di Olimpia, i primi dell’era Armani, dal 2008 al 2012, in cui la squadra non ha vinto ma ha costruito le fondamenta necessarie per emergere in futuro. Rocca ha giocato tre volte la finale per il titolo in quattro stagioni, ha giocato due volte le Top 16 di EuroLeague e conquistato la tifoseria con il suo gioco fatto di generosità, aggressività, intelligenza, coraggio.
Mason Rocca ha catturato nell’arco di 164 partite di campionato ben 348 rimbalzi d’attacco e 792 rimbalzi totali, arrivando a Milano dopo parentesi fruttuose a Jesi e Napoli, anni importanti a Princeton come molti anni prima di lui aveva fatto Bill Bradley. Ma oltre i numeri ha interpretato lo spirito Olimpia in modo impeccabile, ha seguito la linea dettata da Sandro Gamba e passata negli anni attraverso Arthur Kenney, Vittorio Gallinari, Dino Meneghin fino ad arrivare a Kyle Hines. Giocatori capaci di dare tutto per la maglia, di gettare il cuore oltre l’ostacolo, difensori durissimi che annullavano il loro ego nell’interesse della squadra. Per questo, Rocca ha un ruolo speciale tra i grandi della storia dell’Olimpia, è stato il primo “grande” dell’era Armani.
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Mason Rocca, nativo di Chicago, è stato Capitano dell’Olimpia, ha vinto una Coppa Italia a Napoli nel 2006 e giocato la Coppa del Mondo del 2006 con l’Italia passando alla storia per la sua eroica resistenza contro Yao Ming, la grande stella della nazionale cinese e della NBA. Adesso vive a Chicago ed è preside della Baker Demonstration School.
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