Laura Macchi è pronta a stabilire un piccolo record nella storia dell’Old Star Game. L’edizione 2022 griffata Givova sarà la prima con la formula “Women”, e l’atleta varesina – plurititolata nella sua
ultraventennale carriera in Italia con 29 successi tra Scudetti, Coppe Italia e Supercoppe a Como e Schio, a lungo pilastro della Nazionale femminile della quale è stata anche capitana e per due
stagioni in forza alle Los Angeles Sparks della WNBA femminile – è stata la prima donna ad aver accettato l’invito di Ale Nava a scendere in campo domenica 25 settembre alle ore 18:30 al PalaBarbuto.
E’ una grande soddisfazione perchè abitualmente queste manifestazioni hanno matrice maschile: il fatto di aver pensato a me nell’anno in cui si apre alla presenza delle donne è motivo di orgoglio. La interpreterò col massimo dell’entusiasmo: di carattere sono ipercompetitiva e voglio sempre vincere, ma l’Old Star Game è un momento di gioia, nel quale deve divertirsi chi è in campo per divertire chi viene in tribuna.
La prevendita dei biglietti è disponibile on line su Vivaticket al link http://www.vivaticket.com/it/Ticket/old-star-game-2022-il-ritorno-dei-miti-nel-derby-campano/188946 ed in tutti i punti vendita abilitati in Italia con la formula “Special Price 10”. Un unico biglietto (contatore biglietti venduti consultabile sul sito www.oldstargame.com) al prezzo promozionale di 10 euro (escluse commissioni) Under 18 a 1 euro per tutti i settori.
Per i tifosi ci sarà la possibilità di entrare a far parte del Roster di Napoli o Scafati entro giorno 19 con l’Experience messa all’asta sulla piattaforma Charity Stars. Il tifoso che si aggiudicherà il premio, potrà vivere l’emozione di scendere in campo con i Miti e giocare il Givova Old Star Game 2022 con una maglia personalizzata.
Link https://www.charitystars.com/oldstargame22
A Napoli lei ha giocato nella stagione 2018/19, che però non si concluse perchè la Dike si ritirò dal campionato. Che ricordi ha di quell’annata?
Dal punto di vista cestistico è stato l’anno più complicato, ma nello stesso tempo uno dei più belli della mia carriera per quanto riguarda l’aspetto umano. Napoli è una città bellissima, ma
soprattutto il nostro gruppo era straordinario: abbiamo fatto fronte comune contro le avversità ma ci siamo divertite tantissimo.
Dunque il bilancio resta positivo a dispetto delle vicissitudini?
Nonostante tutti i problemi, a partire dal fatto che ogni giorno non sapevamo se ci fosse ancora l’acqua calda a casa, eravamo quarte ruotando con sole 6 giocatici; mesi bellissimi, addirittura quando il presidente a fine gennaio ritirò la squadra per 4 giorni non siamo riuscite a
lasciare la città. A fine allenamento ordinavamo in pescheria e facevamo cene di squadra a tutto andare: magari a ragazze giovani non sarebbe importato ma per me che avevo 40 anni era un grande
ambiente.
Napoli in quell’anno non era presente nei campionati maschili, in soli tre anni
però è tornata in serie A…
Nel 2018 non c’era basket maschile che è ripartito nell’estate 2019, ma da commentatrice di Eurosport conosco bene la realtà attuale guidata dal presidente Grassi. Grosse metropoli come Napoli hanno bisogno di realtà attrattive: con i progetti e le figure giuste basta poco a riaccendere la scintilla. Chiaro che in una città dove il calcio la fa da padrone va trovato il giusto click per portare la gente al palazzetto: le realtà sono diverse rispetto solo a 10-15 anni fa, oggi i ragazzi hanno tantissime possibilità. Ma se arriva un Lynn Greer, per dire il nome di un giocatore che è rimasto nel cuore di Napoli, il PalaBarbuto si riempie.
E poi ci sarà anche la cerimonia dell’addio di Mimmo Morena..
Sicuramente sarà un momento particolare per Morena, e per me che sono di Varese
sarà un piacere celebrare insieme a Mimmo il suo addio al basket giocato. Militò dal 1995 al 1997 nell’allora Cagiva in serie A, e la curva gli aveva dedicato un coro sulle note della Macarena: “Alza le mani e battile a Morena…Mimmo Morena!”. Era coinvolgente e contagioso, lo cantavo sempre quando riuscivo ad imboscarmi in curva. Poi Mimmo l’ho conosciuto a Venezia quando io giocavo nella Reyer e suo figlio faceva le giovanili in orogranata.
Che messaggio lancia ai tifosi per venire a seguire il Givova Old Star Game del
25 settembre?
E’ un evento piacevole, divertente e ben organizzato, sono certa che la città risponderà perchè emotivamente molto sensibile a questo tipo di eventi. E poi il nome di Santo Versace fa rima con solidarietà, va reso merito dell’attività benefica in favore di Officine Creativa-Made in Carcere. Mi ha molto colpito il fatto che mi abbia contattato dopo aver accettato di disputare il Givova Old Star Game 2022: quel messaggio “Mi hanno detto che sei Dino Meneghin al femminile” mi stava facendo cadere dalla sedia.
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