Willis: “Le mie ambizioni personali e quelle della Reyer coincidono”

Willis: “Le mie ambizioni personali e quelle della Reyer coincidono”

Venezia presenta ufficialmente Derek Willis uno dei grandi colpi di mercato del club oro-granata

La Reyer Venezia ha presentato ufficialmente Derek Willis. L’ex Badalona sarà uno dei giocatori fondamentali del roster a disposizione di coach Walter De Raffaele.

“Le mie ambizioni personali e quelle della Reyer coincidono. Quest’anno Venezia ha allestito un roster di alto livello che ci dovrebbero permettere di competere sia per in campionato che in EuroCup. Questo aspetto è stato fondamentale nella mia scelta di venire alla Reyer”.

Già la scorsa estate si parlava di un suo possibile arrivo a Venezia, cosa c’è di vero? E a livello di gioco e caratterialmente cosa pensa di poter portare alla squadra?

“La scorsa stagione non c’è stata la possibilità di venire a Venezia perché c’era un altro giocatore forte come Austin Daye nel ruolo di ala. Alla squadra posso portare grande energia, voglia di lottare su tutti i palloni, giocare di squadra ed esaltare i tifosi. Durante la stagione ci saranno sicuramente degli alti e dei bassi, però questa squadra vuole far divertire. Credo che il gioco di questa stagione sarà più veloce rispetto alla passata, soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva”.

Quanto è stata importante la sua prima esperienza in Italia, a Brindisi, dove ha lavorato con Frank Vitucci che è stato uno degli allenatori storici della Reyer?

“Vitucci per me è stato un mentore, oltre ad essere un ottimo allenatore è anche un amico. Quando sono arrivato qui in Italia mi ha aiutato a capire il campionato, la cultura italiana e la stessa città di Brindisi. Questi sono alcuni dei motivi per cui mi sento molto legato all’Italia e che mi hanno permesso di migliorare nel percorso di atleta. Per quanto riguarda il basket, Vitucci lasciava molta libertà di esprimersi a noi giocatori, è una persona a cui sono molto legato e con cui sono ancora in contatto”.

Cosa l’ha spinto ad accettare la proposta della Reyer nonostante avesse richieste anche da club di Eurolega?

“La ragione più importante per cui ho scelto la Reyer è sicuramente il talento con cui è stata costruita la squadra. Il roster è formato da tanti giocatori forti ma soprattutto con tanti bravi ragazzi. Durante la trattativa, con la mia agenzia, abbiamo provato a conoscere meglio i giocatori che componevano questo roster perché io ho bisogno di giocare con ragazzi che vogliono vincere e che fossero motivati per fare qualcosa di speciale. Adesso abbiamo iniziato la stagione da poco e stimo sviluppando già la chimica e le cose stanno andando molto bene. Lavoreremo per fare la migliore stagione possibile in campionato e in EuroCup e sarebbe bello poter dare a Venezia la possibilità di disputare l’Eurolega”.

Cosa pensa del campionato Italiano?

“Il campionato Italiano è sicuramente un campionato molto competitivo. Ci sono tre/quattro squadre al top però tante altre possono competere e dare fastidio alle grandi, come per esempio nella scorsa stagione Tortona e Brescia. Una lega molto competitiva in cui bisogna sempre essere pronti ad affrontare ogni partita. Quest’anno avremmo la doppia competizione campionato ed EuroCup, quindi la concentrazione dovrà essere sempre molto alta. Sicuramente considero l’Italia un grande campionato e mi piace anche la cultura che c’è qui: sono molto contento di essere tornato”.

Quanto è stata importante Badalona nel suo percorso di crescita?

“Credo che la Liga ACB sia il miglior campionato europeo e a Badalona è stata una situazione fantastica con tutti i membri del club e con i miei compagni. Abbiamo disputato una grande stagione arrivando a competere per il titolo. In EuroCup siamo stati sfortunati nella fase ad eliminazione diretta però complessivamente la stagione è stata molto positiva”.

Cosa pensa della formula dell’ EuroCup? Crede sia troppo penalizzante per chi domina la regular season della competizione?

“Il format mi piace, la formula è crudele e lo scorso anno a Badalona siamo stati penalizzati. Abbiamo dominato la regular season e poi non ci siamo fatti trovare pronti per la partita decisiva. Poi si può discutere sul giocare una partita secca o una mini serie di tre partite, ma questo è il format e sono i giocatori e le squadre che si devono adattare”.

Sui social abbiamo visto il forte attaccamento che avevano per lei i tifosi di Badalona. Quando hanno saputo che stava andando via dal club sono venuti a salutarla in tantissimi. Cosa prova un atleta quando vede delle scene così emozionanti?

“È la cosa più bella che rende più felice un giocatore e lo ripaga del proprio lavoro. Nella mia esperienza al College ho vissuto grandi atmosfere e grandi tifosi, magri qui in Europa è il calcio ad assumere un ruolo molto più passionale. È bello vedere che il tuo impegno e il tuo lavoro viene riconosciuto e ci sono persone che cantano il tuo nome e ti supportano. Sicuramente per un atleta è una sensazione molto bella avere il supporto dei propri tifosi”.