Vlado Micov: Il basket è uno sport per ragazzi intelligenti e io lo sono di certo

Vlado Micov: Il basket è uno sport per ragazzi intelligenti e io lo sono di certo

Vlado Micov, di passaggio a Milano per la Vlado Micov Night, ha rilasciato una lunga intervista a Luca Guazzoni per realolimpiamilano.com

Vlado Micov, di passaggio a Milano per la Vlado Micov Night, ha rilasciato una lunga intervista a Luca Guazzoni per realolimpiamilano.com. Ecco alcuni passaggi.

SU ANDREA TRINCHIERI

«Io ero al Baskonia allora e a metà gennaio mi ha chiamato Andrea. Una telefonata in serbo e ha iniziato a scherzare nella mia lingua. E io gli ho risposto: “Scusa, ma chi sei?”. Poi mi ha spiegato che mi voleva a Cantù e l’ho dovuta cercare su google perché non avevo la più pallida idea di dove fosse, cosa fosse, etc. C’era uno spazio libero per me perché un americano era andato via e ho firmato. Cantù allora era fuori dai playoff, giocava una volta a settimana: siamo cresciuti molto, siamo andati ai playoff, fatto una finale di coppa contro una grande Siena e poi in finale scudetto sempre contro Siena. Abbiamo fatto l’Eurocup, abbiamo fatto l’Eurolega. Tutto in 2 anni e mezzi. E io sono cresciuto molto. Non c’erano superstar, non c’erano grandi contratti. Andrea sa perfettamente come tirare fuori le cose buone dai giocatori e farle funzionare in un sistema chiaro. Ad esempio avevamo grandi tiratori e ovviamente ci diceva di non perdere tempo a palleggiare, con il pick and roll: lui sa veramente usare le risorse a sua disposizione».

SUL SUO CARATTERE

«Il basket è uno sport per ragazzi intelligenti e io lo sono di certo. Io perdevo completamente la testa quando vedevo cose stupide in campo, decisioni stupide. E chi non mi piaceva si notava dal mio linguaggio del corpo…».

SULLA SUA ULTIMA STAGIONE

«Va fatta una chiara specifica. Quella F4 è stato il massimo. Per il Cska è normale e non vincere è un disastro, per Milano fare le F4 era incredibile, per noi è stata una vittoria. Avremmo dovuto giocare quelle finali con più fiducia. Io non ho la più vaga idea del perché abbiamo perso 0-4: non eravamo evidentemente pronti. Una fine terribile, ingloriosa, di una stagione straordinaria».

SULLA SUA CARRIERA

«La realtà è solo una: se giochi e giochi bene, ogni cosa sembra magnifica. Se invece sei ai margini, ogni cosa sembra fare schifo».