Verona, Ramagli: “Non possiamo regalare due quarti di energia”

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

L'analisi dopo la sconfitta interna contro Scafati

Coach Ramagli, al termine della gara contro Scafati, ha commentato: “Con tre giornate dalla fine noi non possiamo regalare due quarti di energia, non voglio dire precisione o qualità, ma di energia a una squadra come questa, perché poi una squadra come questa ha le qualità per punirti nel momento in cui la partita ritorna a essere come nella seconda metà della gara. Noi abbiamo regalato due quarti di energia, in qualunque cosa facessimo, non dipendeva dal fatto di raddoppiare piuttosto che dal fatto di fare una difesa aggressiva o di fare cambi difensivi perché c’è stato nel primo tempo e anche nel secondo tempo. La nostra squadra si nutre di questi aspetti; regalare due quarti di energia significa mettere nelle condizioni una squadra esperta come Scafati di controllare la partita con facilità e questo poi si è rivelato decisivo perché, quando sei rientrato, loro hanno trovato qualcosa in termini di qualità individuali, soprattutto nella parte finale della gara. Le ultime due partite abbiamo fatto due partite fotocopia: iniziamo con un basso livello di energia e di intensità, facendoci travolgere dagli eventi e non sempre è facile rientrare in partita come è successo a Trento, portandola via nella seconda parte. Scafati è una squadra che ha qualità e nella parte decisiva, noi richiudendo il margine, abbiamo sbagliato due contropiede che potevano ulteriormente mangiare del margine e cercare di forzare la partita a una partita punto a punto. Quei due contropiede sbagliati hanno riaperto un solco che noi siamo mai più riusciti a colmare. E questa è nostra responsabilità, al di là di quelle che sono le qualità di Scafati, che sono tante. Hanno vinto la partita con pieno merito, non ci nascondiamo su questo aspetto. Noi non possiamo chiedere a noi stessi un alto livello di precisione, non siamo quel tipo di squadra, soprattutto oggi, ma non possiamo iniziare così una gara, qualunque siano le cause, sia per il fatto di giocare un partita da vita o morte, che non è sempre facile, sia semplicemente per il fatto di iniziare con un livello energetico insufficiente. Questo è un peccato mortale, che una qualunque squadra magari può permettersi di fare, ma non noi perché ci nutriamo di questo. Questo aspetto ha prima indirizzato e poi chiuso la partita. Si può entrare nel dettaglio delle prestazioni individuali, di tutto quello che si vuole, però noi dobbiamo aver ben chiaro questo punto: dobbiamo iniziare come abbiamo fatto nella seconda metà della partita e non aspettare di prendere uno schiaffo. Sembra quasi che aspettiamo di essere sull’orlo del baratro per riuscire a tirare fuori il meglio di noi stessi dal punto di vista energetico e dell’intensità. Sembrano parole banali, ma non lo sono: la nostra squadra ha esattamente bisogno di questo, si nutre di questo, vince per questo, nel momento in cui noi ce lo dimentichiamo prendiamo 53 punti nel corso della prima metà della partita e questo ci costa la gara, qualunque siano le scelte perché le scelte sono state identiche, non c’è stato niente di diverso”.