Dopo aver raggiunto la promozione dalla Serie B all’A2, Davide Villa in esclusiva ha voluto parlare del suo rinnovo e della sua stagione in A2.
La prima stagione in A2
«E’ stata indubbiamente una stagione molto positiva. Io e il mio staff siamo molto contenti di come sia andata, perchè per noi era una vera e propria sfida. Dopo un primo periodo in cui abbiamo un po’ sofferto per diverse ragioni, piano piano siamo riusciti a creare la giusta chimica di squadra. Infatti, siamo cresciuti ulteriormente come società ed abbiamo creato entusiasmo con tifosi. E’ evidente che per come si era messa la stagione, avremmo voluto concluderla, ma purtroppo per motivi di forza maggiore non è stato così. Penso che sia stato assolutamente corretto interrompere il campionato nel rispetto di tutte le vittime che ci sono state a causa del covid-19».
Le principali differenze tra Serie B e A2
«Indubbiamente ci sono delle differenze tra questi due campionati. In A2 c’è molto più atletismo, il gioco è più veloce e c’è un livello di pallacanestro davvero molto alto sia di giocatori che di allenatori. E’ vero anche che nel campionato di Serie B ci sono degli ottimi allenatori, che magari non hanno avuto ancora la loro possibilità o che sono troppo giovani».
Gli americani
«Sicuramente sono stati i nostri punti di forza. Nik Raivio sapevamo che sarebbe stato il nostro uomo chiave perché conosceva già molto bene la categoria ed abbiamo puntato molto su di lui. Invece, Reggie è stata una scommessa che abbiamo vinto. Dopo i primi mesi in cui si è dovuto ambientare, siamo riusciti a coinvolgerlo e lui si è reso molto disponibile, lavorando duramente in palestra come tutti i suoi compagni. Insomma, sono molto soddisfatto di aver fatto queste due scelte».
Lo zoccolo italiano
«Oltre, ai due giocatori americani c’è da evidenziare il grande lavoro del gruppo dei giocatori italiani che hanno sempre dimostrato grande professionalità negli allentamenti ed in partita, disputando tutti davvero un ottimo campionato. Sono stati il nostro valore aggiunto. Nella vita non bisogna dare nulla per scontato e mi fa davvero piacere per loro. Sono orgoglioso di questa squadra».
La svolta
«La vittoria più importante della stagione è stata quella in trasferta sul campo di Orzinuovi, perché se avessimo perso quella partita, probabilmente mi avrebbero esonerato, ma i ragazzi hanno vinto ed è stato un segnale molto importate. Da lì poi abbiamo alzato il nostro livello di pallacanestro e ci siamo tolti delle importanti soddisfazioni. Le altre due vittorie che non dimentico sono quelle con Verona e Ravenna».
Cesare Riva
«E’ stato fondamentale per tutti noi. Era l’unico che conosceva molto bene l’A2 e quando l’ho scelto, sapevo che ci avrebbe dato una grande mano».
L’amichevole al Palalido con l’Olimpia Milano di Ettore Messina
«E’ stato un momento davvero molto emozionate per tutti noi. Non tutti hanno la possibilità di giocare contro una squadra così storica e vincente come l’Olimpia Milano e di farlo in un palazzetto così glorioso. Se i ragazzi erano molto emozionati di poter sfidare giocatori come Sergio Rodriguez, per me è stato molto affascinante sapere che sulla panchina avversaria c’era coach Ettore Messina, perchè lo considero uno dei migliori».
Il rinnovo
«Nello sport non c’è mai nulla di scontato. Non sempre le cose vanno come vorresti, ma tra me ed il club c’è sempre stato un ottimo rapporto anche quando le cose non sono andate bene. Non ho sentito per nessun motivo l’esigenza di cambiare e sono davvero molto felice di poter rimanere qui a Milano sulla panchina dell’Urania perchè sono molto legato a questa città e a questi colori».
Gherardo Sabatini alla Fortitudo Bologna
«Sono davvero felice per lui. E’ stato davvero un piacere allenarlo perchè si è sempre reso molto disponibile. Gli auguro il meglio perchè se lo merita».
La prossima stagione
«In attesa di capire come evolverà la situazione, il nostro obiettivo è quello di volerci almeno riconfermare e di fare una bella stagione. Non sarà facile, ma vogliamo crescere ed alzare l’asticella. Il nostro intento è quello di voler confermare tutti, ma dovremo vedere se i giocatori hanno le nostre stesse intenzioni».
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