Umberto Gandini, presidente di Legabasket, ha concesso a Piero Guerrini di Tuttosport una lunga intervista. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
SULLA COPPA ITALIA
«Registriamo il tutto esaurito per la finale, mentre per il sabato delle semifinali resta qualche migliaio di biglietti. Mercoledì e giovedì sono storicamente giornate più difficili, ma avremo di sicuro 5000-5500 presenze. E restano ancora 10 giorni con la città tappezzata dai manifesti dei giocatori e i nostri marchi».
SUL BASKET ITALIANO
«Io posso dire che il basket italiano ha un giro d’affari da 120 milioni di euro e che la perdita complessiva è intorno al 10 per cento. Noi dobbiamo innanzitutto riportare la gente nei palasport e per fare questo occorre lavorare molto forte sul territorio e allargare il più possibile i confini delle persone interessate. Raggiunto l’obiettivo bisogna far diventare appassionati coloro che sono interessati. Io cerco di dare alle associate una piattaforma sui cui i club devono lavorare. La lega da quando sono arrivato a oggi ha raddoppiato il suo fatturato. Non si è potuto fare miracoli. Ma negli ultimi 12 mesi il numero di appassionati è cresciuto del 7 per cento, significa 2 milioni in più»
SUI GIOVANI
«C’è un problema di filiera. Ma lavorare sui settori giovanili oggi non è facile. Ci sono tanti costi certi e non hai ricavi perché non esiste più il mercato. L’abolizione del vincolo creerà altri problemi, ma la contemporanea istituzione del premio di formazione e del contratto di lavoro sportivo incideranno, vedremo».
SUL CAMPIONATO
«Per le wild card credo sia tardi . C’è stata un’opportunità post-covid, ma abbiamo provato con mano che non era possibile, il salto è molto grande. Io credo che 16 squadre in A sia il numero ideale. Mi auguro tempestiva razionalizzazione dei calendari nelle coppe».
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