“Tutta la verità sul no di Nikola Mirotic”. Le rivelazioni di Zoran Savic

“Tutta la verità sul no di Nikola Mirotic”. Le rivelazioni di Zoran Savic

«Ho letto qualsiasi cosa. Tutti parevano sapere più di noi. Ma c’è una sola verità. Ed è questa»

«Ho letto qualsiasi cosa. Tutti parevano sapere più di noi. Ma c’è una sola verità. Ed è questa». Zoran Savic, GM del Partizan Belgrado, rivela i retroscena del “caso Mirotic” in una lunga intervista concessa in patria a Mozzart.

«Il primo contatto lo abbiamo avuto prima delle Final Four di Kaunas – racconta l’ex Virtus Bologna – sapevo che il Barcellona voleva interrompere il contratto. Nessuno si è mosso prima di noi in Europa».

Il club decide quindi di attendere l’estate: «Ci facciamo avanti anche con il suo agente, Igor Crespo. I colloqui sono proseguiti per tutto il mese di giugno, quando la risoluzione con il Barcellona era ancora lontana. Quindi emergono le voci: Olympiacos, Olimpia Milano, nessuno parlava di noi. E questo per lui è stato un segnale di grande serietà da parte nostra».

E si arriva al momento culminante: «Trattiamo con calma. Poi, un giorno, davanti a me, a Obradovic e al presidente lui rompe gli indugi: “Ho deciso, vengo da voi, e di questo informerò gli altri club”. Quando la notizia è uscita, sono iniziate le pressioni».

L’accordo era così definito: «Un triennale con clausola d’uscita al primo anno. Poteva facilmente risolvere se lo avesse voluto. Quello che gli abbiamo promesso è stato garantito. E ha avuto modo anche di confrontarsi con Kevin Punter. Lui ha fatto subito capire che voleva dare l’assalto all’EuroLeague. Ha lasciato il numero 33 a Andjusic per giocare con il 3. Era al centro di un grande progetto, sarebbe diventato l’idolo del 25% dei serbi. L’unica cosa su cui non potevamo competere con altri club era l’ingaggio».

E qui la situazione precipita: «Sono iniziate forti pressioni, ma tutti noi dobbiamo affrontarle. Io, Zeljko… alla fine abbiamo dato un’immagine negativa, come se uno che non ha mai giocato in Serbia non possa scegliere tra Partizan e Stella Rossa. Personalmente, mi ha infastidito quella frase sulle divisioni». 

Nikola Mirotic infatti scrisse su Instagram: «non voglio essere una persona che divide, tanto meno sui colori del club». 

Savic prosegue: «Le divisioni sono sempre esistite, lui non può dividere nessuno. Le divisioni nello sport non sono una novità. Ognuno tifa per la propria squadra, le persone sono sempre divise per appartenenza di tifo. Non è qualcosa di specifico della Serbia. Con noi, scherzando,  aveva fatto riferimento alle esperienze con Real Madrid e Barcellona, però poi avete visto tutti cosa è successo alla fine. Non avrebbe diviso nulla qui». 

Sono parole anche colme di amarezza: «Mi dispiace solo che tutto sia stato presentato come una questione di vita o morte. Non è normale. Questo non è vita o morte, questo è sport e dovrebbe rimanere entro i limiti dello sport. Non si dovrebbe parlare del primo ministro che tifa per qualcuno, che altri ottengono più soldi dallo stato… I giocatori dovrebbero uscire sul parquet e mostrare chi è il migliore. Questa è l’unica misura. Ripeto, è stata una brutta immagine».

Sul livello di Nikola Mirotic, ovviamente, nessun dubbio: «È un giocatore di alto livello, non c’è dubbio, uno dei migliori in Europa, lo volevamo, non c’è dubbio. Devo anche dire che il suo mancato arrivo non ha rovinato particolarmente i nostri piani. Anche prima di Mirotic, abbiamo rinnovato il contratto con LeDay, che è il nostro quattro titolare, dimostrando quanto confidiamo in lui, il che significa che siamo molto stabili in quella posizione. Sono solo contento che non abbiamo affrettato l’acquisizione di alcuni giocatori graditi a Mirotic, o meglio, al suo profilo. Se li avessimo presi, avremmo rovinato alcune cose, ma così, tutto è ancora a posto…».