Treviso-Trieste: uno striscione, un’ammenda, le scuse e la punzecchiatura

Treviso-Trieste: uno striscione, un’ammenda, le scuse e la punzecchiatura

Uno striscione, un’ammenda, le scuse. E’ successo nel corso del match vinto sabato da Trieste in casa di Treviso

Uno striscione, un’ammenda, le scuse. E’ successo nel corso del match vinto sabato da Trieste in casa di Treviso.

La tifoseria di casa srotola uno striscione offensivo verso gli avversari: «Živio govna Tržaška», un insulto alla città di Trieste che riflette storiche tensioni e sentimenti nazionalistici tra le diverse comunità della regione adriatica. Il tutto nei giorni in cui la città giuliana celebra i 70 anni dal ritorno in Italia.

Puntuale, lunedì, arriva l’ammenda dal Giudice Sportivo per Treviso Basket: «Ammenda di Euro 4.000,00 per striscioni e cori, ispirati a discriminazione e odio territoriale e razziale, nei confronti della tifoseria avversaria, per comportamenti atti a turbare il regolare svolgimento della gara (utilizzo ripetuto di fischietti) e per offese, collettive e sporadiche, nei confronti degli arbitri [art. 27,1 RG,art. 27,3 RG rec.,art. 27,4bd RG rec.,art. 28,4 RG,art. 24,4 RG]».

In data 28 ottobre, in un comunicato firmato dai presidenti Contento e Fabbrini, arrivano le scuse: «Un pubblico che si è sempre distinto per sportività e correttezza ma che nell’ultimo incontro, con qualche sparuto componente, ha espresso attraverso uno striscione opinioni lontane da quelle del Consorzio e della società che abbiamo l’onore di rappresentare e dalle quali prendiamo le distanze. Consorzio Universo Treviso e Treviso Basket da sempre lavorano per la coesione e l’integrazione a 360°: anche questo è fare sport. Treviso Basket e il Consorzio Universo Treviso si sentono in dovere di complimentarsi con gli avversari e di rendere omaggio alla Città di Trieste che con orgoglio ha commemorato i 70 anni dal ritorno all’Italia».

Così oggi il Piccolo: «A proposito del match di sabato scorso, dopo l’ammenda di 4 mila euro comminata a Treviso Basket per striscioni e cori ispirati a odio territoriale e razziale nei confronti della tifoseria avversaria, sono giunte da parte della società veneta le scuse alla città di Trieste. Fossero arrivate sabato sera al termine della partita e comunque non due giorni dopo a seguito della sentenza del giudice sportivo, sarebbe stato senz’altro meglio. Di questi tempi, meglio non sottilizzare e accontentarsi».