Quattro componenti del tifo organizzato di Trapani Shark hanno pubblicato questo comunicato dopo il silenzio nel match con Varese.
«Relativamente al silenzio della Curva del PalaShark nella partita contro Varese, i gruppi organizzati intendono puntualizzare quanto segue:
In seguito all’affissione di uno striscione a sostegno di coach Repesa, i tifosi dei gruppi organizzati sono stati definiti, tra le altre cose, minacciosi, volendo far passare una immagine distorta, che, come tutto il pubblico sa o dovrebbe sapere, non ci appartiene.
Nonostante ci sia stato tempo per rettificare, nessuna marcia indietro è stata posta in essere e ciò ha generato il dissenso educato e civile di oggi.
Consapevoli che da parte nostra c’è stata una mancanza di comunicazione preventiva che non ha fatto comprendere al pubblico del PalaShark le nostre ragioni, accettiamo tranquillamente i fischi e le opinioni differenti.
Quello che non accettiamo è negoziare la nostra dignità di brave persone che riteniamo calpestata, anche stasera.
Non ci sono ragioni che ci portino a contestare la squadra che anzi va solo elogiata per lo sforzo profuso finora, largamente oltre le più rosee aspettative.
Ci teniamo però a fare capire che i tifosi più accaniti sono persone come le altre, che spendono energie per le partite in casa ed in trasferta e che questo supporto non può essere dato per scontato da nessuno, se specialmente si vuole fare passare la tifoseria per quella che non è, come è stato fatto.
Trapani siamo noi, ovvero cittadini che come tutti i trapanesi non abbassano la testa quando vengono denigrati».
Dura la risposta del presidente Valerio Antonini su X.
Questo comunicato rappresenta in poche righe tutto ciò che io combatterò sempre nella vita. E quando il tifo si erge a questi livelli, è meglio non averlo neanche. Per inciso : ho definito uno striscione minaccioso E NON PERSONE MINACCIOSE, perché quando si scrive REPESA NON SI… pic.twitter.com/PyUIREPbVH
— Valerio Antonini (@ValerioAntoPres) March 3, 2025
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