Tomas Woldetensae: Mi sono sempre ispirato a Kobe Bryant

La guardia ha chiuso la sua annata a Virginia con 6.6 punti e 2.2 rimbalzi di media, tirando con il 36% dalla lunga distanza

Tomas Woldetensae di recente ha parlato con Oasport di diversi argomenti chiave della sua giovane carriera.
Ne riportiamo alcuni.

Sulla cancellazione del Torneo NCAA: “Chiaramente, personalmente parlando, ho inseguito la March Madness per cinque anni e adesso è un po’ un colpo al cuore sapere di esserci davanti e non poter partecipare. A parte l’aspetto personale, che è devastante, nell’aria un po’ di tristezza si sente. Qui la cultura del basket è molto grande”

Sul miglior periodo della sua annata, con il Buzzer-Beater per il successo su UNC e il 7/10 da tre contro Louisville: “In quel momento sono tornato alle radici. Prima di venire qui in Virginia io dopo l’allenamento facevo sempre un’ora di tiro da solo. Una volta che sono venuto qui ho avuto l’infortunio, sono stato un po’ obbligato a stare un passo indietro perché avevo bisogno di tempo per recuperare la mobilità al polso e quindi non potevo tirare. Non appena la voglia di giocare bene è aumentata ho deciso di tornare sui miei passi precedenti, cioè fare del tiro extra. Che è il motivo per cui mi avevano preso a Virginia”

I giocatori che ritiene come modelli: “Io mi sono sempre ispirato a Kobe, che è sempre stato un idolo, un mentore, per l’aspetto mentale più che tecnico. Tecnicamente si sa che è stato un fenomeno. Mi piaceva l’aspetto per il quale riusciva a imparare dai migliori, a guardare i dettagli, l’errore, non la cosa bella fatta. Vedi anche il fatto di ‘rubare’ i movimenti a Michael Jordan. È stato un grande mentore mentalmente. Per l’aspetto più cestistico non ho nessuno, nel senso che non sono mai stato fan di giocatori o di squadre. Da piccolo ho sempre preferito giocare invece che guardare. Però posso dire che adesso, in questo periodo in cui non si gioca per niente, cerco di guardare un po’ di partite e, come si dice qui, di ampliare la mia conoscenza cestistica. Sto studiando le persone che potrebbero aiutarmi con i floaters, come Tony Parker, veloce, dal bellissimo tocco, Juan Carlos Navarro, Manu Ginobili, molto aggressivo, Khris Middleton. Gente che mi assomigli, insomma, più che personaggi come LeBron James che sì, è fortissimo, però ha un tipo di gioco che è del tutto diverso dal mi

Fonte: Oasport.