Tiro da tre e la presenza di Jaiteh in area: contro questa Virtus, l’assalto Olimpia allo scudetto

Le due finaliste quest’anno si sono affrontate tre volte

La Virtus Bologna, che l’Olimpia affronta per la quarta volta, la seconda consecutiva in una finale scudetto, ha vinto 19 gare su 19 in casa in questa stagione italiana, ha conquistato l’Eurocup, la seconda coppa europea, parteciperà grazie a questo successo alla prossima EuroLeague, ha vinto la Supercoppa, ha chiuso la stagione regolare al primo posto e affronta questa finale con il vantaggio del fattore campo. Ha sbagliato fino a questo momento solo la Coppa Italia, dov’è stata eliminata in semifinale da Tortona. Le due squadre quest’anno si sono affrontate tre volte, ma nessuna di queste ha dato indicazioni significative: a settembre in Supercoppa, a Bologna, le squadre erano molto diverse da quelle attuali; a gennaio in campionato l’Olimpia pur vincente era reduce dal primo focolaio Covid che l’aveva costretta ad un roster ridotto e inoltre era senza Shavon Shields, mentre la Virtus non aveva ancora inserito in squadra Daniel Hackett e Toko Shengelia; nella gara di Bologna di stagione regolare, la Virtus era priva di Marco Belinelli mentre Milano era di nuovo alle prese con problemi Covid. Ad esempio, Sergio Rodriguez (in Italia con lui in campo, l’Olimpia è 23-2) non ha giocato la partita di campionato a Bologna, Shields contro la Virtus ha giocato solo in Supercoppa. Quindi i conti si faranno in questa finale, cui ambedue le squadre arrivano con record immacolato nei playoff, 6-0.

Le guardie – Daniel Hackett, che parte normalmente in quintetto accanto a Milos Teodosic, nei playoff sta giocando 19.3 minuti per gara con 6.5 punti, ma un significativo 57.1% nel tiro da tre. Teodosic è il top scorer della squadra con 14.0 punti e 5.3 assist di media a partita in 21.7 minuti sul campo. Nella serie con Tortona, ha eseguito 6.0 tiri da tre per gara trasformandoli con il 61.1%. Alle loro spalle, Alessandro Pajola, 19.0 minuti a partita con 2.7 punti e 3.7 assist di media; poi Nico Mannion, 3.8 punti in 10.6 minuti con il 44.4% nel tiro da tre. Marco Belinelli, che di solito parte dalla panchina e può essere impiegato anche in quintetti piccoli, con tre guardie vere, segna 11.7 punti a partita con il 39.4% da tre su 5.5 tentativi. Chiaramente, il tiro da tre è arma letale per Bologna, che era prima in regular season, è seconda nei playoff, ma soprattutto ha i due giocatori che tirano di più (11.5 conclusioni complessive a partita) in un periodo di grande precisione.

Le ali piccole – Kyle Weems è il giocatore più usato da Coach Sergio Scariolo. Nei playoff, resta in campo 23.5 minuti di media, perché può svariare tra le due posizioni di ala. Spesso finisce le partite da ala forte. Nei playoff, sta segnano 7.7 punti per gara con 4.3 rimbalzi e il 56.5% da due. Ultimamente, ha tirato male da tre ma aveva il 44.2% da tre in stagione regolare. Nella posizione di ala piccola, la Virtus può usare una guardia o Isaia Cordinier, che è partito cinque volte in quintetto proprio da guardia e sta segnando 5.5 punti per gara con 3.3 assist in 21.0 minuti di utilizzo.

Le ali forti – Tornike Shengelia, arrivato praticamente assieme ad Hackett dal CSKA Mosca, sta segnando 12.5 punti per gara in 22.3 minuti di impiego. Sta tirando bene anche da tre (40.0%) e come sempre da due (58.1%). È uomo da 4.8 rimbalzi per gara con 3.3 assist, frutto dei tanti raddoppi che è abituato a fronteggiare. Le alternative possono essere molteplici: Amarr Alibegovic (5.2 punti per gara con il 66.7% da due gioca 15.4 minuti a partita); Kevin Hervey (3.3 punti e 4.0 rimbalzi) è in ballottaggio per il posto di sesto straniero con JaKarr Sampson (3.8 punti e 3.0 rimbalzi). Quest’ultimo ha il vantaggio di poter giocare anche da centro.

I centri – Mam Jaiteh è l’unico giocatore della Virtus che è sempre praticamente in quintetto nei playoff. E’ strettamente un uomo d’area che segna 11.7 punti per gara con il 76.9% da due in 20.5 minuti in campo. Aggiunge anche 5.5 rimbalzi. Dall’alto dei suoi 2.11 e la capacità di prendere posizione molto vicino a canestro ha creato finora molti problemi all’Olimpia: nei tre precedenti, ha segnato sempre 18 punti, con 24/34 dal campo e 11.3 rimbalzi di media. Il suo cambio, oltre a Sampson, è Amedeo Tessitori: 4.8 punti con il 64.7% in 8.0 minuti spesi in campo.

Fonte: Olimpia Milano.