Thomas Valentino: Young sembrava un under. Gli australiani? Chi li portò dovrebbe chiedere scusa

Thomas Valentino: Young sembrava un under. Gli australiani? Chi li portò dovrebbe chiedere scusa

Thomas Valentino, sponsor di Pallacanestro Varese, è stato ospite de L’Ultima Contesa, la trasmissione LIVE di varesenoi.it

Thomas Valentino, sponsor di Pallacanestro Varese, è stato ospite de L’Ultima Contesa, la trasmissione LIVE di varesenoi.it. Ecco alcune sue dichiarazioni.

Sugli australiani: «Creare una stagione come quella di quest’anno, dove c’era un’idea di acquisizione, da parte di chi ha preso in giro la città, mi ha fatto stare male. Questo ha anche portato allo scioglimento di un cda, anche se senza targhetta stiamo continuando a lavorare tutti insieme. Abbiamo fatto mesi a tirarci dietro closing e budget, ma se la nuova società avesse lasciato la baracca oggi Varese sarebbe in una situazione di crash, come successo in passato ad altre società. Grazie a Scola, al cda e al consorzio, chi ha presentato queste persone dovrebbe fermarsi e chiedere scusa».

Su coach Bialaszewski e i fischi ricevuti: «Io non fischierei mai un allenatore che allena la mia squadra, perché se già dà l’idea di essere una persona delicata così lo rendi ancora più sensibile, bisognerebbe cercare di sostenerlo. Io da inizio anno lo reputo un allenatore diverso da Brase, ma molto simile per la gestione. Luis è stato chiaro: non esistono algoritmi».

Su James Young: «Penso sempre che ci debba essere buon senso, a partire dal giocatore. Ieri in campo sembrava un under buttato nella mischia senza capo ne coda. Quando ti trovi in una partita sold-out, contro la Virtus e a palazzetto caldo ti trovi a giocare come se fosse il primo giorno di minibasket ti devi fare una domanda. Fisicamente non è in grado di reggere un qualsiasi campionato».

Sulla situazione di Woldetensae: «L’anno scorso c’erano dei giocatori che ti rubavano il minutaggio. Oggi nel ruolo di vice McDermott poteva starci tutta la vita. Probabilmente c’è qualcosa dietro: gli spogliatoi sono luoghi sacri delle società. Se questa Varese può permettersi un giocatore da maglia azzurra relegato come ultimo dei cambi potenziali ci deve essere dell’altro, ed è anche giusto che rimanga all’interno degli spogliatoi».