Thabo Sefolosha: Il video della morte di George Floyd mi ha intristito e reso furioso

Thabo Sefolosha: Il video della morte di George Floyd mi ha intristito e reso furioso

L’esterno degli Houston Rockets Thabo Sefolosha è stato ospite di Sky Sport: Il mio incidente del 2015 è accaduto nel mezzo di altri eventi. Al tempo c’erano ancora molte polemiche a causa del pestaggio di Eric Garner nel 2014

L’esterno degli Houston Rockets Thabo Sefolosha è stato ospite di Sky Sport. Un intervento non a caso quello del giocatore svizzero di origini sudafricane, che nel 2015 venne arrestato a New York e riportò la rottura del perone destro.

«Il video della morte di George Floyd a Minneapolis mi ha riportato alla mente molti ricordi, soprattutto nei giorni successivi. All’inizio ero solo molto arrabbiato, è un video orribile: vedere il trattamento che la polizia infligge a una persona è una cosa disumana. Un mix di emozioni: ero triste ma anche furioso».

«Sai, è successo tutto molto molto velocemente. Il mio incidente del 2015 è accaduto nel mezzo di altri eventi. Al tempo c’erano ancora molte polemiche a causa del pestaggio di Eric Garner nel 2014. Dopo il mio episodio, invece, nel 2016 è scoppiato il caso di Colin Kaepernick»

«Adesso che l’ho provato sulla mia pelle, che ho vissuto qualcosa di simile a New York, so che può accadere a chiunque in qualsiasi situazione. L’escalation di quella notte è derivata dal fatto che i poliziotti abusano del loro potere per motivi di ego o, penso io, soprattutto per motivi razziali».

«Sarà decisiva la risposta del governo. Credo, per tutto ciò che abbiamo visto, che difficilmente si potrà tornare indietro. Le persone ovviamente non continueranno a marciare per strada per un anno intero, o due o tre, ma la loro voce è stata ascoltata. Il messaggio è stato inviato, dall’esterno la gente ha tracciato la strada, ha indicato quali sono i cambiamenti che devono essere fatti. Adesso le proposte devono arrivare dall’interno del sistema, la politica deve dare una risposta al popolo»

 «Non bastano le parole: ci devono essere azioni reali e significative. Le comunità più penalizzate da tutte queste brutalità della polizia devono avere effettivamente una voce in capitolo, devono sapersi difendere nel modo giusto»