Simone Fontecchio, faro di Italbasket nell’Eurobasket al via domani contro l’Estonia, protagonista sul Corriere della Sera e Repubblica.
Parlando del passato, il giocatore non ha sassolini da togliersi dalle scarpe (Corriere della Sera): «No e non mando al diavolo nessuno. Non ho sassi da levare dalle scarpe, sono in pace e ho l’orgoglio di quanto ho fatto. Le difficoltà incontrate mi hanno aiutato a essere quello che sono».
Ettore Messina, nel corso della conferenza stampa di lunedì, aveva avuto parole importanti per il giocatore: «No, non mi aspettavo questa crescita, a partire dal lavoro comune in Nazionale nel 2017. Ha fatto un salto enorme. Nicolò Melli ha dovuto andare al Bamberg per diventare Nicolò Melli, esattamente come Simone Fontecchio ha dovuto andare all’Alba Berlino per diventare Simone Fontecchio. Evidentemente qui non è stato abbastanza aiutato nel suo percorso, e nella lista mi ci metto anche io. Quando nel 2020 parlammo, nella mia testa non credevo di potergli concedere più di 5’, 10’, visto che c’erano Micov o Brooks. Veniva da una stagione a Reggio Emilia, e anche lì non si era ancora espresso ai suoi livelli. Invece, in primo luogo io, dovevo dare magari meno minuti a Micov o Brooks e mandare in campo Simone Fontecchio».
Anche qui, Simone Fontecchio ribadisce la propria serenità: «Ero molto giovane, avevo bisogno di maturare, e decisi di farlo altrove. Alla fine, visto il mio percorso, la scelta è stata giusta».
Nessuna rivincita con Olimpia Milano: «Quando sono arrivato all’Olimpia c’era chi credeva in me: Jasmin Repesa. Nel primo anno a Milano ho avuto spazio, poi lui se n’è andato ed è cambiato tutto. Ma forse io ero troppo giovane».
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