Simone Fontecchio: Ho dimostrato di poter giocare in NBA, la nazionale mi regala tanta gioia

L'ala dei Jazz e dell'Italia: "La cosa più importante è che la squadra resti sempre unita"

Simone Fontecchio ha concesso un’intervista a Christos Tsaltas di Sportal.gr, in cui ha parlato anche della sua prima stagione NBA e delle prospettive dell’Italia al Mondiale.

“Sento di aver dimostrato il mio valore, di aver provato che posso giocare a quel livello. Non solo perché ho segnato un buzzer beater, ma per il modo in cui ho giocato nella seconda metà della stagione. Ho giocato costantemente intorno ai 20 minuti a partita, facendo bene. Non credo di avere altro da dimostrare. Non so cosa succederà, ho ancora un anno di contratto con i Jazz. Ovviamente spero di allungare ancora di più la mia carriera NBA, ma se ciò non dovesse accadere non lo considererei un fallimento. In nessun caso”.

La nazionale, di cui è il leader offensivo.

“Giocare e stare con questi compagni di squadra per circa un mese mi regala tanta gioia e felicità. Ci piace stare insieme, ci conosciamo da molti anni e abbiamo più o meno la stessa età. Siamo un gruppo molto bello, farne parte mi rende felice e orgoglioso”.

“La Chimica di squadra? È terribilmente importante. Bisogna restare uniti ed aiutarsi l’un l’altro sia nei momenti positivi che in quelli negativi. Poi eventi come questo non sono affatto facili. Anche se questo sarà il mio primo Mondiale, so già che non sarà semplice fare strada. Bisogna anche essere fortunati per avere successo. La cosa più importante è che la squadra resti sempre unita”.

“Dove possiamo arrivare? Non lo so… Non è facile parlare di obiettivi e risultati perché in queste competizioni può succedere di tutto. Abbiamo un gruppo difficile con le Filippine, la Repubblica Dominicana, che si rinforzerà con Karl-Anthony Towns, quindi non sarà facile. Dobbiamo giocare bene, restare uniti, e avere un pizzico di fortuna. Vogliamo arrivare il più lontano possibile…”.