Pesaro ci prova, ma Venezia non concede sconti

Pesaro ci prova, ma Venezia non concede sconti

La difesa aggressiva della Reyer ha la meglio su una volitiva Carpegna Prosciutto. Watt e Theodore sono gli MVP. Delfino e Jones i migliori per la Vuelle

PESARO – Venezia fa valere la legge del più forte ed espugna la Vitrifrigo Arena con la solita miscela di difesa ossessiva e gioco rallentato, il marchio di fabbrica di coach De Raffaele. Pesaro voleva e poteva agganciare l’ultimo treno playoff, ma esce comunque a testa altissima da un campionato iniziato davvero nel peggiore dei modi con la gestione Petrovic e risollevato poi dall’arrivo di Luca Banchi in panchina. Dopo un minuto di raccoglimento per l’improvvisa scomparsa di Andrea Sciarrini, collaboratore della federazione basket marche e personaggio molto conosciuto a Pesaro, la partita ha inizio. Parte forte Venezia con Tonut e Watt. Sul 2-10 ospite il time-out di Banchi è inevitabile. I lagunari difendono fortissimo e in attacco trovano sempre un varco. La Carpegna Prosciutto non riesce neppure a tentare il tiro da 3, specialità della casa nelle ultime vittorie in campionato. La scintilla parte da Mejeris, che in difesa con un paio di recuperi provoca il contropiede dei pesaresi. Da lì il break è sontuoso, sino al 12-14 a 4’01” e questa volta è De Raffaele a fermare tutto per pensarci su. 16-16 a 2’35” sull’alley hoop di Mejeris per Jones. Venezia frena l’impeto dei padroni di casa e il primo quarto termina 20-22. La differenza sta tutta nelle seconde linee: De Nicolao, Morgan, Vitali, Stone e Daye non sono semplici rincalzi. L’Umana mantiene così un minimo vantaggio. 24-29 a 6’26”. Dopo un paio di azioni a dir poco confuse, Lanzarini fischia tecnico a Banchi per proteste. Il pubblico si accende, Venezia prova a cogliere l’attimo e grazie ad un altro tecnico affibbiato a Moretti per proteste, allunga a +8 al termine del primo tempo: 37-45. Si riparte e Venezia prova a scavare il solco: 42-54 a 7’10”. Banchi non ha nulla da Lamb, Sanford e Tambone e anche questo alla lunga pesa nell’economia della gara offensiva pesarese, che in pratica vive sulle lune dei lunghi Jones e Mejeris oltre che a qualche sprazzo di Moretti e Delfino. 44-61 a 4’24”. Uno stoico Delfino riporta i suoi sul -10 (51-61). Morgan schiaccia ed esulta con troppa veemenza e anche lui porta a casa un tecnico. E’ -8 al termine del terzo quarto: 59-67. Sul 61-67 Lamb sbaglia la tripla del possibile -3 e in un attimo Venezia torna a+9 (63-72), prima che anche Theodore si prenda un fallo tecnico. Pesaro però non ne approfitta. 65-76 a 6’26”. La Vuelle sembra non aver più benzina e dopo 3 minuti senza segnare, è Venezia a riprendere la sua corsa. Gli ingressi di Mejeris e Moretti sono forse tardivi, anche se Lamb spara la tripla del nuovo -8 a 2’17”. Non c’è più tempo e una fortunosa tripla di tabella di De Nicolao de facto la fine della partita. Il resto è garbage time. 75-85 il finale, col pubblico che tributa un caloroso abbraccio al suo capitano Delfino, quando Banchi lo cambia a 20” al posto del giovane Stazzonelli.