Se Mirotic diventa un target difensivo…reazione individuale e di squadra (di Luca Banchi)

Courtesy of Getty Images
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Coach Luca Banchi analizza la strategia della squadra di Itoudis impegnata fin dai primi possessi a limitare l’impatto sulla gara di Nikola Mirotic e la reazione del Barcelona sia di squadra che individualmente con l'asso montenegrino

Si è chiusa da poche ore la prima giornata di Eurolega e, come prevedibile, non sono mancate le sorprese con molte gare conclusesi con scarti minimi ripagando un’attesa lunga quasi sette mesi senza il torneo più importante d’Europa.

Molte assenze ed una condizione ancora approssimativa hanno forse influenzato alcuni risultati ma ho voluto concentrare la mia attenzione sulla gara tra Barcellona e CSKA Mosca, due squadre destinate a vivere una stagione da assolute protagoniste che giovedì sera hanno dato vita ad una sfida ricca di spunti tecnico-tattici.

In particolare vorrei soffermare la vostra attenzione su due momenti di gara che hanno evidenziato la strategia della squadra di Itoudis impegnata fin dai primi possessi a limitare l’impatto sulla gara di Nikola Mirotic provando a contenerne l’efficenza offensiva, ma sopratutto cercando di enfatizzarne presunte carenze difensive sulle iniziative di Voigtmann e Shengelia in isolamento o nei giochi a due.

REAZIONE INDIVIDUALE

Le prime tre clip dimostrano come Mirotic sia stato capace di approcciare la gara con feroce determinazione ed in qualche modo abbia facilitato il compito dei compagni nel dare un imprinting difensivo alla gara rivelatosi decisivo per costruire un primo break importante.

Quello che doveva essere un target dell’attacco del CSKA si è invece rivelato determinante nel consentire al Barcellona di giocare la miglior gara difensiva dell’era Jasikevicius.

Nella clip 1 possiamo apprezzare la tecnica difensiva nell’anticipo in pivot basso togliendo contatto all’attaccante e sfruttando la rapidità dei piedi e la lunghezza delle braccia per intervenire sulla linea di passaggio(un po’ pigro) di Hackett.

 

Nella clip 2 invece possiamo valutare lo sforzo nel contenere il palleggiatore su continui blocchi sulla palla anche molto distanti dal canestro con aggressivi, rapidi ed efficaci movimenti di aiuto e recupero sul proprio avversario sfruttando ancora una volta a proprio vantaggio la sua taglia fisica per intercettare o “sprizzare” il passaggio verso il rollante a dispetto di una mobilità laterale non sempre adeguata.

 

Con la clip 3  vorrei evidenziare il lavoro di Mirotic sul lato debole che permette alla squadra di opporre grande densità difensiva contro l’attacco del CSKA  sia sugli isolamenti in pivot basso che nei close-out successivi a rotazione.

 

L’intero terzo quarto e l’inizio dell’ultimo periodo hanno riportato in scia il CSKA capace di prendere vantaggio da situazioni di pick&roll centrale che hanno evidenziato come ancora il sistema difensivo del Barcellona abbia bisogno di rodare rotazioni generate dai vantaggi acquisiti dal rollante sul ritardo di Mirotic nei recuperi. (clip 4-5-6).

 

REAZIONE DI SQUADRA

E’ questo il momento “clutch” della gara dove prima Calathes (clip 7) incrementa l’aggressività difensiva giocando contro gli occhi di James modificando il proprio posizionamento ed intercettando il passaggio che avrebbe potuto innescare Shengelia evidenziando ancora una volta il ritardo di Mirotic.

 

Nella clip 8 la giocata che determina il break 8-0 a favore del Barcellona che di fatto chiude la gara:

Shengelia modifica l’angolo di blocco obbligando Mirotic ad effettuare due show difensivi consecutivi, perfetto il posizionamento dei compagni (Higgins-Davies-Abrines) che, se pur in sotto numero, riescono a coprire adeguatamente il campo permettendo ad Higgins di intercettare il passaggio di James sullo short roll di Shengelia colpevole di aver perso per un attimo il contatto visivo dall’eventuale rotazione difensiva, cosa che in precedenza aveva permesso al georgiano di trovare buone conclusioni per sé o per i compagni.

 

Alla prossima

Luca Banchi