Sanavia (Pal Zileri): Non bisogna mollare, ma farsi trovare pronti ed essere solidali

Sanavia (Pal Zileri): Non bisogna mollare, ma farsi trovare pronti ed essere solidali

Sanavia è il CEO di Pal Zileri, special partner che veste gli staff delle prime squadre Reyer per le partite di Serie A e Coppa Italia

Marco Sanavia è il CEO di Pal Zileri, special partner che veste gli staff delle prime squadre Reyer per le partite di Serie A e Coppa Italia, ma soprattutto è un amico e un grande appassionato sportivo. Oggi abbiamo realizzato insieme questa intervista.

1) Caro Marco, come state affrontando questo periodo?

Come tutti stiamo lavorando in smart working per portare avanti il più possibile le attività che ci consentiranno una ripresa veloce nel momento in cui le misure di sicurezza verranno allentate. Stiamo puntando molto sulla digitalizzazione, per esempio in questi giorni stiamo lavorando all’implementazione di una showroom digitale che ci consentirà di offrire a quei buyer che non potranno raggiungerci fisicamente un’esperienza d’acquisto il più completa possibile. Inoltre stiamo lavorando ai protocolli di sicurezza per i nostri dipendenti, protocolli che abbiamo già avuto modo di testare qualche settimana fa quando, per rispondere all’emergenza in cui versava il nostro Paese, abbiamo riconvertito parte della nostra produzione per la realizzazione di mascherine per la protezione personale e in soli tre giorni siamo stati in grado di avviare la produzione in totale sicurezza per i nostri tecnici e le nostre sarte. E’ un momento difficile per tutti, ma bisogna rimboccarsi le maniche per far ripartire un’industria di fondamentale importanza per l’economia del nostro Paese, noi siamo pronti a giocare il nostro campionato!

2) Cosa significa per voi essere parte del progetto orogranata e che cosa ci insegna lo sport?

La storia di Pal Zileri è una storia di Made in Italy da sempre legata al Veneto ed anche allo sport. L’azienda è nata a Vicenza e la sua evoluzione stilistica è sempre stata influenzata dai colori, dai paesaggi e dall’architettura del nostro territorio, la cui massima espressione è Venezia. Poi ogni volta che Pal Zileri ha collaborato con lo sport sono arrivate grandi soddisfazioni, io penso che portiamo anche un po’ di fortuna!
Da quando il Vicenza, che negli anni 90 aveva la stessa proprietà di Pal Zileri, ha vinto una storica Coppa Italia, abbiamo più volte vestito squadre che nel calcio hanno vinto scudetti in Italia ed all’estero, Champions League e anche Mondiali di Formula 1. Quando si è presentata l’opportunità di vestire il team Reyer che rappresenta una eccellenza e del Veneto e dell’Italia, abbiamo pensato fosse per noi un connubio perfetto ed il fatto che la squadra abbia vinto ancora ed ancora, ci riempie di orgoglio.

3) Siamo reduci dalla vittoria della Coppa Italia, il quarto trofeo conquistato insieme, qual è il vostro ricordo più bello legato a questi anni?

Il ricordo più bello e più particolare è in realtà molto personale ed è legato alla finale scudetto 18/19. Purtroppo non ho potuto rimandare un appuntamento di lavoro e stavo volando in Cina, proprio nelle ore della finale. Il più grande rammarico è di non essere stato lì, ancora mi viene un nodo in gola a pensarci. Ma ricorderò per sempre quello che è accaduto con grande emozione. Infatti pur essendo in prima classe non c’era la possibilità di seguire la partita in diretta, io comunque volevo sapere, dovevo sapere, ho spiegato quindi alla hostess la mia situazione. Lei molto gentilmente durante la partita mi continuava a portare gli aggiornamenti dalla cabina. Poi per una decina di minuti nulla, nessuna visita, nessuna informazione. Soffrivo e speravo, all’improvviso il capitano in inglese ha fatto un annuncio a tutto l’aereo, dicendo che aveva un messaggio per me, che la Reyer Venezia era Campione d’Italia e che mi faceva le congratulazioni a nome di tutto l’equipaggio e invitava tutti a unirsi al lui. Era tardi molte persone guardavano la tv altri sonnecchiavano, ma e partito un applauso mentre e la hostess mi ha portato una bottiglia di champagne. E’ stato un momento molto personale, strano, ero felice per la vittoria, ma triste perché mi perdevo la festa, ero lontano da casa, dal Taliercio e avrei voluto esserci, ma date le circostanze, non potevo festeggiare meglio di così.

4) Che messaggio volete mandare a tutti i sostenitori orogranata in questo momento?

Voglio dare un messaggio di speranza e di orgoglio. La situazione è difficile e un po’ surreale come me in quell’aereo, non puoi fare nulla, non vedi quello che succede e hai solo informazioni riportate. Ora siamo in casa per scongiurare un’espansione della pandemia. Ma scalpitiamo per tornare alla vita reale, l’economia vacilla e molti hanno e avranno problemi. Invito a non mollare, ad essere pronti e a continuare ad essere solidali, perché ci sarà bisogno di tutti e molti avranno bisogno di noi. Come una squadra, occorre non perdere la speranza e lavorare duro, sarà faticoso, ma ce la metteremo tutta e mai come adesso “duri i banchi”.

Fonte: Reyer.