Rucker Sanve, il saluto a capitan Rossetto

Rucker Sanve, il saluto a capitan Rossetto

Sulla schiena il numero 8, sul viso un sorriso che è un marchio di fabbrica

Sulla schiena il numero 8, sul viso un sorriso che è un marchio di fabbrica.

Ha rappresentato l’esempio perfetto del ruolo di “capitano”, autorevole senza essere autoritario, misurato ed esempio di fair play.

Sette stagioni consecutive con la maglia bianconera che è diventata la sua seconda pelle, non si è tirato mai indietro dovendo dividersi tra impegno sportivo e quello lavorativo. Mai un’assenza, sempre presente è riuscito ad essere un grande esempio anche per aver saputo organizzare il suo tempo in modo da poter offrire il suo contributo in campo pur non facendo il professionista. Lezioni di professionalità con il sorriso stampato in volto.

Anche quando, ai primi di giugno del 2016, non scese in campo a causa di una inaspettata e maledetta appendicite, nella serie finale della prima promozione in B contro Caorle, lui c’era.

C’era anche il 2 giugno 2018, nell’indimenticabile vittoria in gara 3 contro Mestre che portò i bianconeri in serie B dando il via a quel progetto di consolidamento e crescita che stiamo vivendo oggi. Un match che sembrava perso, una rimonta epica, gli ultimi secondi lunghissimi, attesa col cuore in gola. E poi la festa in campo e sulle tribune del PalaSaccon, una torcida di emozioni e felicità.

Con lui, in casa e in trasferta, amichevoli e playoff, indipendentemente dalla categoria e dalla posta in palio, il mitico Luigi, il papà di Edoardo che con la sua presenza che sapeva essere sia discreta sia qualche volta “tagliente”, dalle tribune non ha mai mancato di portare supporto al Capitano e alla squadra.
Presente anche nelle ultime trasferte a Fabriano, ha fatto parte di questo viaggio lungo sette anni sapendo sempre occupare il posto migliore: presente ma non invadente, ironico e mai offensivo anche quando chiedeva agli arbitri “storditi” una maggiore attenzione… Di fianco, ad applaudire, anche mamma Liliana.

Caro Ross, non avremo mai abbastanza parole per ringraziarti di quanto ci hai dato, del modo con cui l’hai fatto e di quel sorriso che rimarrà sempre ben impresso nella nostra memoria.

Non ti vedremo più con la nostra maglia numero 8, ma siamo certi che avremo un giocatore in meno ma un Tifoso con la T maiuscola in più.