Johan Roijakkers, autore della scalata della Pallacanestro Varese, ora al settimo posto in campionato, ha rilasciato una lunga intervista a Flavio Vanetti de Il Corriere della Sera.
Questo un estratto.
Storia di Varese.
Confesso: non sapevo che il club avesse quel passato. Sto imparando guardando le foto, le coppe e quanto al palasport ricorda i trionfi.
Addio Gentile “Se ti alleni così, puoi andartene”.
La soluzione migliore per tutti, non aggiungo altro.
Meriti nella scalata.
La semplificazione del gioco: ora difendiamo in un solo modo, prima si usavano cinque soluzioni. Ho visto video di match precedenti al mio arrivo: partite preparate benissimo, ma c’era tanta carne al fuoco. La squadra pareva un vecchio computer Commodore 64, quello che quando caricavi troppe informazioni rallentava o si impallava. Less is more.
Italiani.
“Non servono il passaporto, un’età minima o una statura “ics”: se hai talento, giochi. Stop. Usare i giocatori locali è poi importante: danno qualcosa in più.
Scola.
Nessuno in Europa ha idee tanto moderne.
Playoff.
Non bado né a chi c’è sopra né a chi sta sotto, io guardo solo avanti.
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