Riccardo Moraschini: Mi piacerebbe continuare la mia avventura con la canotta dell’Olimpia

Riccardo Moraschini: Mi piacerebbe continuare la mia avventura con la canotta dell’Olimpia

Emanuele Stivala e Fabio Tocco i due volti di Che Fatica La Vita Da Bomber per la seconda puntata del nuovo format Twitch “In diretta con…”, hanno ospitato nel salotto virtuale il cestista dell’Olimpia Milano, Riccardo Moraschini

Una diretta divisa in quattro quarti dedicata al numero 9 dell’Olimpia Milano, Riccardo Moraschini. Dalle sue esperienze prima con le canotte di Virtus e Brindisi, per poi arrivare in terzo tempo al presente firmato Olimpia. Non la solita intervista, ma l’appuntamento fisso del martedì con “In diretta con…” , il nuovo format targato Che Fatica La Vita Da Bomber.

“Mi piacerebbe continuare la mia avventura a Milano con questa canotta.
All’Olimpia mi trovo molto bene, sia con i compagni che con il coach. Milano è una città fantastica! In precedenza ero venuto sempre e solo per far serata, ma vivere qui è veramente bello”. Parte dalla voglia di rimanere all’ombra della Madonnina, la diretta con Moraschini, parte dall’interesse del giocatore di crescere ancora sotto la guida di Ettore Messina, e al fianco di compagni con grande esperienza. “Il coach è sempre sul pezzo e quindi in gara è molto concentrato e ci tiene a vincere, un po’ come tutti. Fuori dal parquet è una persona come tutte le altre. Crede molto nelle mie qualità e sta facendo di tutto per portarmi a un livello superiore. Questo lo fa con tutti i suoi giocatori, sia in allenamento che in partita. Ci tiene sempre concentrati e ci stimola a dare il meglio, e questo è fondamentale per raggiungere risultati importanti, sia personali che di collettivo”.

La palla passa ai segreti che si celano dietro le porte degli spogliatoi, quelli che per intenderci si possono raccontare. Lo zainetto di Leday è il protagonista indiscusso della curiosità della community di CFVB e Moraschini non si fa di certo pregare. “Zack Leday nella vita e nello spogliatoio è veramente super! É senza dubbio il più simpatico della squadra, dentro e fuori dal campo. Quando entra in campo con quello zainetto fa morire. Ci abbiamo messo due mesi per capire perchè se lo portasse sempre dietro. Dai vi svelo il segreto, all’interno ci sono tre cose: un igienizzante per le mani, uno spray per non far scivolare il pallone e un quaderno dove Zack durante la settimana appunta tutte le caratteristiche degli avversari. Un professionista, con il sorriso sulle labbra, lo definirei proprio così”.
Dallo zainetto al rituale di Micov si risolve tutto in un amen e il segreto svelato è decisamente particolare. “Micov prima delle gare segue sempre lo stesso rituale. Pulisce tutta casa e poi solo a lavoro ultimato, viene al campo. Gli serve per rilassarsi e ormai è diventato un vero e proprio rituale.” Immaginare la tatuatissima

guardia ex CSKA Mosca con l’aspirapolvere in mano, impegnato tra le faccende di casa, è a nostro avviso pura poesia.

Dall’esordio in prima squadra con la Virtus Bologna alla prima volta in Nazionale, senza dimenticare coach Vitucci e la stagione pazzesca con la canotta di brindisi. “Quando a 16 anni fai il tuo esordio in prima squadra in una piazza come Bologna, diciamo che non è proprio semplice. É stato un bel salto che ricordo con piacere. Un’emozione incredibile. Il mio esordio tra le altre cose è avvenuto contro il Poz nel suo ultimo anno da cestista, quando vestiva la canotta di Capo d’Orlando. Quando non vuoi farti mancare nulla!” – Non solo l’esordio tra i professionisti ma anche la chiamata in Nazionale, due prime volte impossibili da dimenticare. “La definirei come la ciliegina sulla torta. Indossare la maglia della Nazionale è un onore ogni volta, e allo stesso tempo è la cosa che più ti gratifica dopo i tanti sacrifici fatti. Per qualsiasi tipo di giocatore, scendere in campo con quella canotta è un qualcosa di speciale e unico.”
L’ultima parentesi è dedicata a Frank Vitucci molto di più di una semplice guida tecnica per Riccardo Moraschini. “Vitucci a Brindisi mi ha dato una seconda opportunità dopo l’infortunio e la ripartenza dalla A2 e tornare su quei livelli è stato straordinario. Il coach mi ha dato subito grande fiducia e i risultati ottenuti credo l’abbiano ripagato del lavoro fatto. Quella stagione è stata ricca di soddisfazioni e successi, non solo personali ma di squadra.”

Rivivi la puntata su IN DIRETTA CON… EP.02 | Riccardo Moraschini