Repesa: Spero di regalare al pubblico un bel gioco e un approccio che renda i tifosi orgogliosi

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

Il coach croato: Per me è tutto più facile rispetto al mio primo anno a Pesaro per mille motivi, il primo dei quali è che conosco già tutti i membri dello staff e della società

A pochi giorni dalla fine del ritiro di Carpegna (che si chiuderà mercoledì 31 agosto), Jasmin Repesa ha fatto il punto della situazione sulla sua Vuelle Pesaro: “Quando devi rifare una squadra quasi completamente nuova il ritiro diventa ancora più importante, prima di tutto per conoscere le persone: i caratteri, le personalità, come s’inseriscono in un gruppo, come collaborano fra loro. Poi certo, anche le caratteristiche tecniche. Insomma, raccogliere più informazioni possibili per prendere le decisioni giuste quando si comincia a creare il sistema di gioco”, ha dichiarato il coach ad Elisabetta Ferri su “Il Resto del Carlino – Pesaro”.

La Carpegna Prosciutto partirà con sei italiani e solo quattro stranieri a roster: “Non è stata una scelta obbligata, si è sviluppata nel corso del mercato con delle occasioni che si sono presentate. È stata una decisione comune quando abbiamo trovato giocatori con grande voglia di far vedere che valgono, che vogliono crescere insieme a noi. E noi crediamo in loro”.

La squadra si baserà molto sul talento di Davide Moretti, firmato con un contratto biennale: “Era un interesse reciproco: lui ha fatto bene gli ultimi tre mesi qui e la società crede che Davide possa fare passi avanti. Sono un coach con tanta esperienza, gli ho detto con enorme sincerità che con il suo corpo il futuro non può che essere giocare play. Se ha disponibilità avrà il credito dello staff nella tolleranza verso gli errori che potrà commettere nel playmaking, perché non è cresciuto in quel ruolo ma ha un’occasione incredibile. Ha delle armi dalla sua parte per diventare una point guard stabile: è intelligente, capisce il gioco e ha tiro, deve solo prendere naturalezza nella gestione del ritmo”.

Rispetto alla prima esperienza di due anni fa, come sta andando questa seconda avventura nelle Marche per il coach croato? “Per me è tutto più facile rispetto al mio primo anno a Pesaro per mille motivi, il primo dei quali è che conosco già tutti i membri dello staff e della società. Poi non dimentico che due anni fa eravamo condizionati dal Covid, ogni tanto bisognava interrompere l’attività, si lavorava a sprazzi, era stressante”.

Infine, una promessa alla tifoseria: “Sto bene a Pesaro e sarei strafelice di regalare al pubblico un bel gioco ed anche un approccio da parte dei nostri giocatori che renda ogni tifoso felice ed orgoglioso per l’atteggiamento di chi indossa questa maglia”.