Dalla battaglia alla fine spunta Reggio Emilia: battuta Scafati 78-70

Credits Ciamillo-Castoria
Credits Ciamillo-Castoria

Ribaltata anche la differenza canestri per i reggiani che ora agganciano il treno salvezza

Reggio risorge dalle proprie ceneri e trova un successo chiave. Scafati, che rimpianti.
La formazione di coach Sakota si trovava sotto di 13 a 9’ dalla sirena. Da lì cambia l’inerzia e all’overtime vince e ribalta anche la differenza canestri
Se qualche scrittore bravo, ma bravo davvero, avesse scritto il romanzo di questa sfida salvezza, probabilmente lo avrebbe scritto proprio così.
Reggio vince una gara che aveva già perso nettamente a metà quarto parziale. Scafati, di contro, getta alle ortiche una sfida salvezza che le avrebbe cambiato la stagione quando, al 31’, si trovava avanti 58-45.
Dopo un overtime, carico di tensione e pathos come tutti i quaranta minuti, la Unahotels porta a casa 2 punti che semplicemente sono la differenza tra sopravvivere e crederci e (sportivamente) morire.
Nel primo quarto la squadra campana prova a togliere ritmo alla Unahotels alzando il pressing su situazioni di palla inattiva e questo genera benefici: i canestri di Pinkins e la percentuale dai 6.75 permette alla formazione di coach Sacripanti di condurre tutta la prima frazione.
Di contro Reggio fatica, prova ad arrabattarsi trovando canestri con un Hopkins ispirato ma ha troppo poco dal resto della truppa, Diouf a parte.
Senglin entra a 1’50” dalla fine della prima frazione e prova a dare la scossa ma non vi riesce: dopo 13’ i padroni di casa hanno un eloquente 1/8 da 2 e 5 palle perse con la Givova che trova ritmo, coraggio e vola sul +11 (massimo vantaggio sino a quel momento di un match dominato). Fino a quel momento, appunto, perché da un tecnico subito dallo stesso neo play biancorosso, la squadra di coach Sakota sembra destarsi dal torpore e torna – faticosamente – al -4, sul 27-31 al 18’ che illude il PalaBigi. Già, di illusione si tratta, perché questa Unahotels è molle, confusionaria e dalla panchina la chiave di volta, con quintetti spesso colmi di giocatori fuori ritmo o dalla scarsa vena, non arriva mai.
La ripresa inizia con tanta tensione e molto nervosismo. Reggio prova a tornare sotto grazie all’abulia offensiva della Givova, che nei primi quattro minuti di parziale non trova la via del canestro. Cinciarini segna il 2/2 ai liberi del -1 a 6’02” dal terzo mini intervallo e nell’azione dopo il layup del sorpasso, 37-36. Ora il PalaBigi è una bolgia dantesca ma è proprio in questo clima che Reggio si scioglie nuovamente, cercando soluzioni affrettate e senza muovere pallone e difesa. Scafati si riprende e grazie ai canestri di Krampelj e Logan da tre punti mette nuovamente la freccia sul +5 entrando nell’ultimo minuto di terzo quarto.
Ma non si ferma li Scafati, perché con canestri di un glaciale ed eterno Logan vola via. Ma il finale è pirotecnico e – diciamolo – con scarsa lucidità tattica per entrambe; da esso esce Olisevicius, che con un gioco da tre punti regala l’overtime ai biancorossi, prima che il tiro sulla sirena di Senglin si spenga sul ferro e mandi tutti al prolungamento.
E i cinque minuti extra sono colmi di tensione per entrambe. Reggio li gioca con Reuvers da 5 e con Olisevicius da 4. Ed è proprio Nate Reuvers a segnare i canestri decisivi per dare il successo ai suoi e anche la differenza canestri ribaltata. Finisce 78-70. Alle 19 la retrocessione per Reggio Emilia era quasi certa. Alle 19.50 le è cambiato il mondo. Ma non è finita.