Quinton Hosley: Grazie a Sassari per avermi accolto a braccia aperte

Su Dinamo Tv l’intervista esclusiva a Quinton Hosley

 

Taciturno, mai una parola fuori posto, una serietà estrema quasi da far pensare che ce l’avesse sempre con tutto e tutti. In realtà, superata la scorza di chi è cresciuto ad Harlem e ha costruito pezzo per pezzo ogni singolo step della propria carriera, Quinton Hosley è uno di quei giocatori destinati a conquistare il cuore dei tifosi, con lealtà, un ininterrotto lavoro sul campo, tanta mozza e una continua attenzione difensiva che -lo dice lui stesso- è un’arma troppo spesso sottovalutata dai giocatori. Una sola stagione in maglia Dinamo Banco di Sardegna, quella 2011-2012, ma il bilancio di quell’annata -la prima della Dinamo in semifinale scudetto- restano indelebili. “Eravamo un’ottima squadra _ricorda Quinton, intervistato in esclusiva per Dinamo Tv_ un grande gruppo di ragazzi che lavoravano bene: resta un po’ di dispiacere perchè penso sempre che avremmo potuto fare meglio ma alla fine il bilancio è più che positivo”.

Di quell’annata resta impresso lo storico sweep alla Virtus Bologna nei playoff, consegnato con due buzzer beater firmati da Drake e Diener e Manuel Vanuzzo, entrambi serviti dal numero 7: “Ricordo molto bene la gioia di Gara 3 a Bologna, quando abbiamo vinto con il buzzer beater del capitano. Anche in Gara 2 era stato un tiro allo scadere a decidere la vittoria: è stato esaltante, grande energia, ottimo basket, un’atmosfera elettrizzante. In semifinale avevamo incontrato Siena che ci aveva eliminato con un secco 3-0, ma credo che i playoff di quella stagione siano serviti, non solo a ognuno di noi, ma anche alla società per costruire quel percorso di crescita che poi vi ha permesso di ottenere i tanti successi in seguito”.

Dopo l’esperienza a Sassari Quinton è stato in Polonia dove ha vinto tre volte il titolo: “Credo che quella italiana e quella polacca siano due leghe molto diverse, la vostra è fatta con molti più up&down e ci sono diverse squadre che possono ambire al titolo. In Polonia si sta lavorando perché diventi un campionato molto più competitivo e qualcosa è già cambiata negli ultimi anni e rispetto a quando sono stato lì per la prima volta”.

Per Q la pallacanestro è sempre stata la prima scelta, lui -figlio di Terminator leggenda dei playground di Harlem- è praticamente nato con la palla a spicchi : “La pallacanestro ha un ruolo centrale nella mia vita, fin da quando ero piccolo volevo diventare un giocatore professionista: l’ho capito nel momento stesso in cui mia mamma mi ha messo una palla da basket tra le mani. Ho sempre voluto fare due cose: giocare a basket e viaggiare, i miei genitori non mi hanno mai pressato ma mi hanno aiutato e guidato in questo cammino”.

Oggi Hosley sta lavorando ad altri progetti: “Sto realizzando un progetto che si chiama T2 Basketball -dal suo soprannome, T2, in onore del padre- ma in questo momento con tutto fermo per l’emergenza Coronavirus sto provando a lavorare da qui: io sono a New York mentre il camp si svolge in Colorado quindi provo a gestire il più possibile a distanza anche se non è facile. Ovviamente mi manca il campo, mi tengo allenato e pronto nel caso in cui si verifichi la possibilità di tornare a giocare ma nel mentre non escludo nulla”.

Tra le caratteristiche principali di T2 c’è sempre stata grande intensità difensiva, suo marchio di fabbrica: “Ho sempre dato grande importanza all’aspetto difensivo: mia madre era un’ottima tiratrice e mio padre uno che segnava molto, nel mio crescere professionalmente ovviamente mi sono dedicato all’essere pericoloso e saper segnare ma ho sempre ritenuto che la difesa fosse un’arma in più. Spesso i giocatori sottovalutano questo aspetto e invece è uno sforzo che puoi fare che ti permette di dare il tuo contributo anche quando magari sotto l’aspetto offensivo non riesci a trovare ritmo. Ci vuole dedizione e sacrificio, e si può essere determinanti difensivamente”.

In chiusura un messaggio per il popolo biancoblu: “Voglio ringraziare Sassari dove sono stato benissimo, mi mancano quei tempi e sono estremamente grato perché sono stato accolto a braccia aperte da tutti, sia dalla società sia dai tifosi”.

Guarda l’intervista completa a Quinton su Dinamo Tv:

Fonte: Sassari.