Puccio Lapenna: Non abbiamo avuto voglia, tutti, di pensare ad un’A2 più sana e consapevole

Puccio Lapenna, professione agente con la sua PLS: Parlo per tutti, anche per me. Siamo rimasti ad aspettare di vedere cosa sarebbe successo, e cosa succederà

Puccio Lapenna, professione agente con la sua PLS, è volto noto e preparato nel movimento cadetto di A2, pur avendo importanti clienti anche nel massimo campionato: «Il Covid poteva essere un assist per tutti. La LBA ci ha provato, ma non abbiamo avuto voglia di pensare ad una A2 più sana, e consapevole dei propri mezzi. Siamo rimasti ad aspettare di vedere cosa sarebbe successo, e cosa succederà».

Ovvero, credibilmente, una lunga Supercoppa da novembre e il via al campionato solo a porte aperte, tra dicembre e gennaio: «Speriamo che le società evitino di pensare solo a risparmiare un mese di stipendio, e non richiamino i giocatori al primo ottobre. Dopo una lunga sosta, serve una preparazione adeguata per evitare di incappare in problematiche fisiche».

Di mezzo, anche una trattativa tra lega e giocatori per il taglio salariale, non certamente orchestrata come in LBA: «C’è stato poco dialogo. La Lnp ha fornito un protocollo, un indirizzo, di concerto con le società, ma subìto dai tesserati. La Federazione ha seguito il tutto, eliminando la possibilità di “lodi” dopo il 30 marzo».

Il confronto con la GIBA non è stato sempre sereno, ma qual è il reale potere del sindacato nella seconda serie? «Chiaro che un’organizzazione simile acquisisca, o meno, forza a seconda dei numeri su cui può contare. Credo che in questo scenario potesse fare poco: le società hanno fatto fronte comune, e forse le proposte iniziali sono state esagerate, da un punto di vista e dall’altro».

E allora, meglio pensare ad un’indicazione di massima condivisa sui nuovi contratti: «La proposta di LNP è stata subito contestata, qui c’era chi doveva rinunciare al 50% di stipendi dopo soli quattro mesi da un infortunio sul campo. Abbiamo eseguito un nuovo lavoro, lavoriamo ad un accordo».