Pozzecco: “Mi dispiace per i ragazzi perché ci tenevano”

Pozzecco: “Mi dispiace per i ragazzi perché ci tenevano”

In sala stampa le parole commosse di Pozzecco: "Io voglio veramente bene ai miei giocatori, li metto davanti a tutto. Mi dispiace, noi abbiamo oltre un milione di sardi che ci hanno spinto in questi miei tre anni e vorrei ringraziarli"

“La pallacanestro è uno sport fantastico e crudele, perché le partite non sono mai chiuse ma si possono decidere e cambiare in attimi. Sono molto orgoglioso di quello che i miei ragazzi hanno fatto dal primo giorno di ritiro. Sono abituato perché la mia vita è sempre stata così e vivo costantemente di situazioni stupende, poi improvvisi e cocenti delusioni. Mi dispiace per i ragazzi perché ci tenevano perché hanno dimostrato e meritavano di giocare la semifinale, come lo meritava Venezia come avevo detto alla fine di gara 4. È stata una sfida durissima, la mia sofferenza deriva più da questo che dall’aver perso di uno o due punti. Abbiamo giocato benissimo, una pallacanestro pazzesca tutto l’anno, la miglior pallacanestro che si è vista in questo campionato con grande condivisione e spirito di squadra. È un’opinione la mia, non è assolutamente arroganza ma penso che questi ragazzi meritino di veder riconosciuti i meriti. Questa squadra ha fatto vedere un livello di conoscenza e sapienza di gioco altissimi. Si sono sacrificati l’uno per l’altro, una cosa di cui sono fiero di loro è che i gruppi, le squadre, il cosiddetto spogliatoio si crea accettando le debolezze e i difetti dei compagni di squadra e questi ragazzi sono stati speciali perché, insieme al mio staff, hanno sempre avuto grande disponibilità e accettazione di ciò che facevano i compagni o il sottoscritto o gli assistenti. Non vedo l’ora di rivedere questi ragazzi, voglio bene a loro e al mio staff, veramente. Ho cambiato il modo di giocare a pallacanestro perché quando avevo vent’anni il playmaker non doveva fare canestro e adesso anche gli allenatori dopo le partite ringraziano i giocatori e dicono che gli vogliono bene. Ma io voglio veramente bene ai miei giocatori, li metto davanti a tutto e addirittura alla mia fidanzata e futura moglie che è gelosa. Mi dispiace, noi abbiamo oltre un milione di sardi che ci hanno spinto in questi tre anni e vorrei ringraziarli. L’altro giorno ho letto un modo di dire in sardo che mi ha colpito e penso riassuma tutto: familia bona, dono de su chelu”.