Questo il punto di vista di Roberto Ponti sull’Academy di Varese.
Queste le parole di Ponti a La Prealpina, che fanno seguito a quelle di Toto Bulgheroni.
Mi incontrerò nei prossimi giorni con i vertici della Pall.Varese, ma la decisione non dipende da me. Se l’idea è quella originale del settembre 2021 di allestire un vivaio di altissimo livello, oppure le strategie sono quelle di due mesi fa ne parleremo. Se invece interessa un discorso basato sul territorio perché attraverso le giovanili si vogliono creare potenziali tifosi e non atleti di vertice non credo che proseguiremo il rapporto. Personalmente chiederò di svolgere le due attività in parallelo: fate la quantità con la Robur e la qualità con noi. Quantità è territorio, è sempre stata la mission della Robur; o la Pall.Varese ne prende il posto e con noi fa la superqualità, altrimenti è lecito cambiare idea, ma passare dall’ultra top al sociale non fa per noi” ha detto il dirigente.
“Gli investimenti sugli stranieri erano obbligati: quando siamo arrivati noi le annate 2002, 2003 e 2004 erano poverissime di giocatori di proprietà, abbiamo dovuto ricorrere al reclutamento estero per avere una base di partenza valida. Ma dall’annata 2005, ossia la prima con la quale abbiamo iniziato l’Under 13, abbiamo inserito solo due stranieri per potenziare il gruppo. E nelle annate successive non ci sono stranieri” ha continuato Ponti ribattendo anche a chi ha messo in dubbio il valore degli stranieri, non tutti futuribili.
“Non mi si prenda in giro: magari non tutti diventeranno giocatori da serie A, però oggi sono utili in allenamento. Nelle scorse settimane c’erano giorni giorni con 6 ragazzi dell’Academy aggregati alla serie A. Inoltre se Zhao non si fosse allenato con gli stranieri non sarebbe progredito così tanto” ha continuato Ponti.
“Nessun problema a lasciare il comando a Luis Scola, ma le scelte sugli allenatori vanno condivise, e se ci sono io non prescindo da Bizzozi. Se vogliono che i miei ragazzi facciano parte del progetto dovranno essere allenati da un tecnico come o meglio di Bizzozi. Noi non vogliamo di andare via: è la Pallacanestro Varese ad avere esercitato l’opzione di uscita dal contratto. Se non ci vogliono più abbiamo tante offerte che valuteremo. L’Academy andrà avanti a prescindere; il successo dell’ANGT dimostra che abbiamo risorse e competenze, allora può esserci spazio anche per noi”.
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