Peppe Poeta ha rilasciato un’intervista all’edizione di Brescia de il Corriere della Sera alla vigilia della sfida tra la Germani e la Openjobmetis Varese, che segnerà il suo debutto ufficiale in panchina.
“Sono sereno e un po’ emozionato com’è normale che sia. L’adrenalina e le farfalline nello stomaco sono le stesse di quando giocavo. Da giocatore sei più focalizzato su te stesso, sul fare la miglior partita possibile pensando a come contribuire per aiutare la squadra. Da allenatore devi pensare un po’ per tutti e non certo a te stesso. Sento comunque una via di mezzo tra la leggerezza per essere l’allenatore più giovane della Serie A e la pressione di voler far bene. Il livello del campionato si è alzato molto. Le neopromosse Trapani e Trieste hanno investito molto, così come Venezia e Tortona che vogliono provare a stare al passo di Milano e Virtus”.
“Noi? Siamo ripartiti dai giocatori sotto contratto, che erano comunque importanti. Abbiamo poi provato ad aggiungere tanti atleti che potessero essere di supporto nella fase offensiva ma che potessero alzare anche l’atletismo in difesa. Ho guardato prima le persone dei giocatori. Al mio primo anno da capo allenatore è per me importante avere introno delle persone di un certo spessore comportamentale”.
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