Piero Bucchi: Tornare al dilettantismo? Mi pare solo un passo indietro

Il coach della Virtus Roma: Siamo quel che una volta era il Belgio, una lega di sviluppo

Piero Bucchi, coach della Virtus Roma e membro del Comitato di Rappresentanza dell’USAP, ha rilasciato un’intervista al QS. Ecco alcuni passaggi:

SULL’ACCORDO CON LBA SUL TAGLIO DEI SALARI

«Abbiamo mostrato da subìto disponibilità nel metterci una mano sul cuore. Ora mi auguro un accordo con i club soddisfacente anche per gli assistenti e i tecnici delle giovanili, che sono parte fondante del movimento»

SULLE PORTE CHIUSE

«Credo che questa sia l’occasione, se possibile, di strappare un contratto televisivo differente e più vantaggioso. Se le porte saranno chiuse, il tifoso inevitabilmente si metterà sul divano…»

SUL PROFESSIONISMO

«Mi pare un passo indietro, nulla più. Ci sono leggi e regolamentazioni da rivedere, adeguare, ma il ritorno al dilettantismo sarebbe anche uno screditare certe figure professionali. Dirò una follia, solo come esempio: in A2 i tesserati non fanno nulla di meno, ma sono considerati dilettanti. Forse dovrebbero essere adeguati maggiormente loro, più che ridimensionati quelli che stanno sopra…»

SUL BASKET ITALIANO

«Siamo quel che una volta era il Belgio, una lega di sviluppo. La Spagna veniva qui a prendere ispirazione, ora anche Francia e Germania ci sono davanti per organizzazione e palazzetti»