Il match del decimo turno di Serie A UnipolSai 2022/23 in programma domenica alla Vitrifrigo Arena alle ore 17.30 metterà per la tredicesima volta uno di fronte all’altro Carlos Delfino e la Openjobmetis Varese, un avversario che, considerati i precedenti, porta discretamente bene al giocatore argentino della Carpegna Prosciutto Pesaro.
Il nativo di Santa Fè, nelle sette stagioni in cui ha militato nel massimo campionato nostrano dal 2000 a oggi, vanta infatti un bilancio di 7 vittorie e 5 sconfitte nelle 12 sfide disputate complessivamente contro la compagine biancorossa e, attualmente, ha una striscia aperta di due successi consecutivi.
Il saldo generale in positivo però non è l’unico buon motivo per cui Delfino può ripensare col sorriso sulle labbra ai tanti confronti del passato con Varese, match fra i quali ve n’è uno che spicca nettamente su tutti gli altri.
Il riferimento è alla gara andata in scena il 30 marzo 2002 sul parquet del Palasport “Lino Oldrini” dove Delfino, ai tempi diciannovenne portacolori della Viola Reggio Calabria, venne impiegato per tutti i 40 minuti nella vittoria 112-101 della sua squadra andando così a realizzare una prova memorabile: 9 rimbalzi, 4 assist e, soprattutto, 39 punti per 49 di valutazione finale.
Le ultime due voci, assieme all’immacolato 14/14 ai liberi di quel giorno, a distanza di vent’anni rappresentano ancora oggi i massimi siglati da Delfino non solo in Serie A ma in tutta la sua carriera: se infatti, nelle stagioni successive tra NBA, Liga ACB e A2, Delfino è riuscito a ritoccare quasi tutti i suoi best statistici, gli highs in punti, liberi (tentati e segnati) e valutazione siglati contro l’allora Metis sono rimasti intoccati.
Ciò certifica l’unicità e la grandezza di quell’incredibile prestazione del 2022, annata dopo la quale, nei successivi incontri con Varese, Delfino ha comunque continuato a sentirsi ispirato visti i 10.3 punti e 3.5 rimbalzi inferti di media alla squadra lombarda che domenica, per conquistare i due punti in terra marchigiana, dovrà evitare tra le altre cose che “Cabeza” si accenda come spesso è capitato quando ha visto biancorosso davanti a sé.
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