Paolo Vazzoler: Decisione di un mese fa. Sono turbato e dispiaciuto

Paolo Vazzoler: Decisione di un mese fa. Sono turbato e dispiaciuto

Paolo Vazzoler racconta su La Tribuna le motivazioni del suo addio alla presidenza di Treviso basket, annunciate nella giornata di ieri

Paolo Vazzoler racconta su La Tribuna le motivazioni del suo addio alla presidenza di Treviso basket, annunciate nella giornata di ieri.

“L’ho deciso un mese fa, ma lo dico solo ora dopo aver avuto il tempo di organizzare tutto, nelle ultime settimane non c’è mai stato il momento giusto, in questa si è lavorato per far coincidere questo momento con la nomina del mio erede. Voi sapete che per fare il presidente, io non l’ho fatto certo come professione, servono energie e tempo: il motivo della mia decisione è che in questo momento ho bisogno di più tempo ed energie da dedicare a me stesso, non chiedetemi altro per rispetto della mia privacy. È una decisione condivisa dai due Cda, quelli di TvB e del Consorzio, nei quali ho trovato totale disponibilità tecnica ed umana, hanno capito la mia scelta. Però adesso mi è difficile trovare le parole per descrivere il mio stato d’animo, sono chiaramente turbato e dispiaciuto”.

“Ma no, nessuna influenza di questo tipo. Però ogni momento è correlato agli altri: ad ottobre c’è stato il cambio del Cda, la chiusura di bilancio a dicembre, poi quando ci furono quelle nove sconfitte di fila non mi sembrava etico mollare in quel momento imbarazzante. Prima di giocare al Palaverde contro Bologna mi è sembrato giusto informare i due consigli e De’ Longhi. Comunque nell’ultimo mese, quando ho comunicato la mia volontà/necessità di compiere tale scelta, pensavo che veramente non c’è mai il momento giusto per smettere. La classifica, ovvio, non è quella che volevamo e dovremo dunque soffrire tutti assieme, dico dovremo in quanto mi sento tuttora partecipe di questo progetto anche se giocoforza faccio un passo indietro. Uso l’allegoria di Forrest Gump: io mi sono fermato, mi sono girato e vado a casa, ora c’è Contento che è più giovane di me ed andrà anche più lontano”.