Olimpia Milano, la presentazione dei cinque nuovi acquisti

Olimpia Milano, la presentazione dei cinque nuovi acquisti

Olimpia Milano, la presentazione dei cinque nuovi acquisti

Olimpia Milano presenta Ismael Kamagate, Alex Poythress, Giordano Bortolani, Guglielmo Caruso e Diego Flaccadori.

Stavropoulos: «Sono felice di presentare questi due giocatori. Volevamo dare alla squadra con i lunghi più profondità, più atletismo, più fisicità. Alex lo conosciamo tutti, ha giocato per tanti anni ad alto livello, ha vinto due titoli nazionali. Dall’altra parte Isma è un ragazzo giovane con grande potenzialità, lo seguiamo da tempo, crediamo che lui possa crescere da noi e fare una bellissima carriera»

Poythress: «Felice di essere in un club storico e cominciare a competere per vincere il più possibile».

Kamagate: «Sono contento di essere qui in questa squadra soprattutto perchè gioco con grandi campioni. Grande opportunità per crescere».

Poythress: «Billy ha cercato di reclutarmi, ma tutti e due hanno cercato di passarmi il valore del club. Partire con loro, una base sicuro, è importante, è stato uno dei fattori della scelta»

Kamagate: «Era importante avere un grande allenatore, grandi compagni. Per me era importante scegliere non tanto i minuti, quanto la possibilità di guadagnarli. Importante per la mia crescita».

Poythress: «Per me è stata una decisione facile, avevo già giocato in EuroLeague, qui trovo la miglior possibilità di competere ad alto livello. Invecchiando si vuole vincere, ecco perchè sono qui».

Poythress: «Sono contento di questa situazione, non mi sono mai tirato indietro di fronte alla possibilità di competere per i minuti. I minuti non sono mai scontati, poi dipenderà da Messina. Sono sfide che mi motivano»

Kamagate: «Per me è importante competere con grandi campioni ed avere sempre qualcosa da imparare. Ogni cosa me la conquisterò in allenamento»

Stavropoulos: «Credo che tutti abbiamo visto dei buoni segnali. Ricordiamo che ci mancano ancora tanti giocatori. Il lavoro che dobbiamo fare è lavorare tutti insieme e attendere l’arrivo degli altri. La Supercoppa è molto presto per squadre come noi, però cercheremo di essere più pronti possibile».

Stavropoulos: «Quando costruisci la squadra guardi come sono gli accoppiamenti e come possano lavorare con la squadra. Kevin ha avuto la fortuna di giocare insieme ad Alex, ed è importante. Credo che questo darà un vantaggio a tutti e due per il resto della stagione».

Poythress: «Lo scorso anno ho fatto dentro/fuori e questo non lo ha aiutato. Ho trovato lo stesso Kevin dei tempi dello Zenit, un allenatore in campo che sa mettere la squadra dentro gli schemi e organizzare il gioco. E’ un leader nato».

Kamagate: «Per quanto mi riguarda a me va bene stare a casa e giocare con i videogame. E’ una bella città, cercherò di conoscerla meglio».

Poythress: «Per il momento è tutto bello, Baron ci ha consigliato un paio di ristoranti. Per il resto non facciamo molto, stiamo a casa, guardiamo film e beviamo qualche caffè».

Poythress: «Lavorare dal primo giorno per migliorare. Questo serve per vincere, poi la fortuna ovviamente, in termini di salute fisica. Mentalmente bisogna restare costanti, senza alti e bassi».

Kamagate: «Migliorare, ovunque, sempre. Sono molto giovane. Al momento lavoro sull’aspetto difensivo, ho dei buoni maestri come Hines. Poi ovviamente anche in attacco».

Kamagate: «Messina University? E’ vero. Confermo. Quando l’allenatore spende tempo, sta con te e ti spiega come stare dentro la squadra, quelle sono tutte lezioni preziose. Messina? Due anni fa abbiamo giocato con Milano in estate, conoscevo già la situazione».

Stavropoulos sul play-in: «Decisione presa nel board perchè crediamo che di 18 squadre solo 8 ai playoff siano poche. Con il play-in diamo a due squadre in più la possibilità di lottare. Non credo cambi la strategia di una squadra, è solo un’occasione in più. Noi un anno fa abbiamo avuto problemi, ma fino alla fine abbiamo lottato. Con i play-in avremmo avuto una chance in più».

Stavropoulos sulla Supercoppa: «I giocatori che aspettiamo dal Mondiale. Arriveranno domenica sera. Avranno bisogno di qualche giorno di riposo, una settimana. Poi rientreranno con un programma specifico, non ci saranno al Pireo».

«Baron sta continuando il suo percorso, non è pronto ma faremo nei prossimi giorni gli accertamenti per vedere la sua situazione. Non è comunque una cosa di una o due settimane

«Noi sempre stiamo attenti al mercato, con scounting. Lo abbiamo già individuato tempo fa e credo che tutte le società debbano anche andare in questa direzione. E Ismael è un grande lavoratore»

Stavropoulos: «Tre giovani ragazzi italiani. Giovani ma anche esperti. Li abbiamo voluti per dare alla squadra freschezza e profondità. Come ha detto il coach, ma anche Mirotic, ci attendiamo che ci diano una mano in campionato e ad affrontare una stagione impegnativa anche in Europa. Diego è un giocatore già esperto. Willy è giovane ma con grandi potenzialità. Giordano è un ragazzo che viene dal nostro settore giovanile, questo ci rende orgogliosi. E’ anche un segnale per tutti i nostri ragazzi».

Bortolani: «Ho fatto due anni in A2, tre in A anche in Spagna, mi sono serviti come esperienza per arrivare qua. So benissimo che per giocare qua all’Olimpia serve tanta determinazione, è un po’ un ripartire»

Caruso: «C’era molta emozione da parte di tutti, specialmente da parte nostra. A prescindere dagli aspetti tecnici, abbiamo semplicemente cercato di dare il massimo e mettere in atto le prime indicazioni. Eravamo ovviamente molto disposti ad ascolartee un coach come Messina»

Flaccadori: «E’ stata una bella emozione ripartire. Ho finito la stagione il 20 maggio. Venendo all’Olimpia sappiamo che c’è tanta esigenza, quindi dobbiamo essere pronti al 100% per farele cose la meglio. Che siano uno, dieci, cento minuti».

Bortolani: «Ovvio che ci sia un po’ di tensione alla prima uscita»

Caruso: «Il libro di appunti l’ho aperto mesi fa già in Nazionale con Melli e Ricci. Sono tutti giocatori con grande esperienza. Lo stesso vale per chi trovo qui, e gente come Kyle è sempre pronta a mettersi a disposizione da subito per noi giovani».

Flaccadori: «Non vedevo l’ora di tornare su questa “giostra”. EuroLeague è un campionato a sè, ci sono tantissime partite, ogni impegno sarà tostissimo. Importante non avere troppi alti e troppi bassi. Equilibrio sia dopo una vittoria che dopo una sconfitta. Questo il momento per costruire una base solida».

Flaccadori: «Arrivo in un momento diverso della mia carriera rispetto al Bayern. Allora non ero pronto a tutti gli effetti, ora penso di poter aiutare la squadra ogni giorno, non solo durante le partite. Sicuramente le richieste saranno diverse, ma siamo qui per questo».

Caruso: «Il coach è sempre stato chiaro con me. Non mi ha richiesto di giocare in un solo ruolo, ma di ampliare le mie capacità in campo. Ho tanti aspetti su cui lavorare, approcciare un ruolo diverso non può farmi male. Farò quanto richiesto, da “4” come da “5”».

Bortolani: «Sono già contento ora, non avevo mai giocato a questo livello. Non ci sono stati tanti giovani che negli anni dalle giovanili siano entrati nel roster della prima squadra. Non mi creo aspettative, vivo giorno per giorno cercando di dare il massimo. Quello che succederà, succederà».

Flaccadori: «Credo che di base la pallacanestro sia uno sport fatto di errori. Chi ne fa meno, vince. Da giocatore devi approcciare in questo modo, cercando sempre di fare la scelta giusta sapendo che l’errore arriva, e nel caso sarà punito. Ma non bisogna farsi condizionare da questo. Il coach parte avendo fiducia, sapendo che possiamo dare una mano, ma noi dobbiamo essere bravi a superare l’errore e nel caso, ad andare oltre all’insulto dalla panchina».

Caruso: «Importante è limitare gli errori. Dal punto di vista mentale dobbiamo essere bravi a restare lì, il basket è questo. Starà a noi restare sul pezzo, sia facendo una cosa buona. E se arriva un insulto? Siamo giocatori professionisti, facciamo questo di lavoro».

Bortolani: «Avremo tante partite per dimostrare, rifarci, guadagnare minuti. Possiamo fare bene».

Bortolani: «Io in difesa devo migliorare. E’ l’aspetto che mi manca di più. In attacco mi ritengo versatile, ma ascolto i consigli di tutti».

Flaccadori: «Un giocatore non si sente mai soddisfatto del suo percorso. Io in un certo senso sono agli inizi. Questo è un nuovo percorso che si apre, sono carico come il primo giorno in A. Non mi metto paletti, e certamente non è un punto di arrivo».

Caruso: «Diouf? Sono scelte, che vanno rispettate. Il rammarico c’è. sarebbe stata umna bella eperienza, ma il coach ha preso un’altra decisione. La rispetto. Il rammarico mi aiuterà a lavorare ancora più duramente. Sono felice di essere arrivato qui per lavorare da subito».

Caruso: «L’entusiasmo di arrivare qui era tanto. Sono giocatori che vedo in televisione, mai avrei pensato non di giocarci insieme, ma anche solo di giocarci contro. Gente che ha fatto la storia del basket europeo, cercherò di prendere il possibile»

Flaccadori: «Non giocare quella finale fu un rammarico. Il desiderio di vincere è diventato sempre più grande. Sono qui anche per questo. Spero di riuscirci».

Stavropoulos: «Un’esperienza all’estero è sempre un bagaglio per un giocatore. E’ utile per i ragazzi, e noi lo consideriamo. E’ una certezza di adattamento. Abbiamo scelto ragazzi che possono darci freschezza, profondità. Il basket ormai è fisico, atletico e profondo. Questo si chiede a una squadra, e loro possono aiutarci in questo».