Olimpia Milano, la notte del “Chacho”: ci si può volere bene anche se distanti

Foto Ciamillo
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Certe notti… non si raccontano. Certe notti sono fatte per essere vissute, respirate, assaporate

Certe notti… non si raccontano. Certe notti sono fatte per essere vissute, respirate, assaporate. Certe notti non si dimenticano. Quella di ieri è stata una di quelle notti. C’è stata la partita, il Real Madrid ha vinto a Milano. Nelle statistiche, nella storia, nei precedenti resterà questo. Ma per gli oltre 12.000 che erano al Mediolanum Forum la notte di ieri è stata molto di più. Sergio Rodriguez per tre anni è stato adottato come campione dal pubblico di Milano. Sergio Rodriguez è stato uno dei più grandi playmaker nella storia di questo club, ha regalato, elargito entusiasmo, emozioni, assist, triple, vittorie, carisma, personalità. Ha ricevuto tantissimo e tantissimo ha dato. Ci sono storie che finiscono, ma non finiscono mai del tutto. Ci sono separazioni dolorose che lasciano solo bei ricordi. Quella di ieri è stata questo. È stata la grande opportunità per una città, una tifoseria, un club di dire ad un suo ex giocatore “Grazie”. Non importa se oggi è un avversario. Il messaggio è che si può voler bene, ricambiati, anche da sponde opposte, perché ci sono troppi ricordi indelebili, troppe emozioni custodite nel cuore. Rodriguez fa parte della storia del club, è nella galleria dei grandi, anche oltre le vittorie. È arrivato a Milano nella parte finale della carriera, ma aveva tanto da spendere. Nessuno ha mai avuto la sensazione che fosse venuto a chiudere una fantastica avventura. Era venuto a prolungarne l’esistenza, a rafforzarla, a rinvigorirla. C’è stata un’Olimpia, nella sua storia recente, precedente al Chacho e c’è stata l’Olimpia post-Chacho. Che è la sua Olimpia, è quella che oggi cerca di competere ai massimi livelli europei. Qualche volta vincendo, qualche altra perdendo, ma assistita da credibilità e fiducia. “Grazie, che accoglienza”, ha detto Rodriguez alla fine. Possiamo dirlo: in nessun altro posto, andato via, era stato riaccolto così. Di questo possiamo essere tutti orgogliosi. Il pubblico dell’Olimpia per primo.


Ufficio Stampa Olimpia Milano