Olimpia Milano, diario di viaggio a Monaco di Baviera

Olimpia Milano, diario di viaggio a Monaco di Baviera

Olimpia Milano in campo questa sera

MONACO DI BAVIERA – Una decina di anni fa circa la polisportiva FC Bayern decise di restituire al vecchio splendore anche la sua squadra di basket, per portarla il più in alto possibile, anche se quella di calcio resta ovviamente, al momento, di un altro spessore. Il Bayern basket esiste da sempre, ha avuto grandi momenti di gloria negli anni ’50 quando però le competizioni internazionali erano quasi inesistenti. Con la nuova spinta ricevuta dalla proprietà, nel 2013 ebbe una wild-card per giocare l’EuroLeague per la prima volta quando la stella della squadra era Malcolm Delaney. L’anno dopo venne inclusa nel girone dell’Olimpia e ne vennero fuori due battaglie. La seconda al Mediolanum Forum fu risolta da una tripla di Daniel Hackett. Il Bayern è tornato in pianta stabile in EuroLeague nel 2018 e quella passata a livello europeo è stata senza dubbio la stagione più rilevante, con l’accesso ai playoff da quinta in classifica. Naturalmente, in città, il Moloch è la squadra di calcio, un “brand” riconosciuto in tutto il mondo, ricco di fascino, storia e tradizione. Il basket sta cercando di ritagliarsi il suo spazio. A Monaco, peraltro, si respira sport in tanti angoli della città, in parte a causa dell’eredità lasciata dalle, peraltro, tragiche Olimpiadi del 1972. E’ facile imbattersi nello stadio Olimpico, accanto all’arena che ospitò le gare di ginnastica e anche le Final Four di Eurolega del 1999, vinte dallo Zalgiris Kaunas; lo stesso Audi Dome, in cui gioca il Bayern, venne costruito per le Olimpiadi del 1972. Il Bayern calcio gioca all’Allianz Arena, il cosiddetto “Schlauchboot”, gommone, che sorge nella parte nord della città ma è visibile anche da molto distante specie quando si illumina.

IL RICORDO – Parlare del Bayern, in questo momento, significa rievocare i mille episodi sviluppatisi lungo sette gare nella passata stagione, di cui praticamente quattro risoltesi in una questione di singoli possessi, sia a Monaco in regular season che nei playoff, due volte a Milano e una all’Audi Dome. In quell’ultima apparizione bavarese, l’Olimpia disputò una partita di grande solidità perdendo, dopo aver guidato nel quarto anche di nove punti, nel finale. Uno sfondamento fischiato a Shavon Shields, dopo instant-replay (James Gist era fuori del semicerchio) con otto secondi sul cronometro, sotto di uno, di fatto certificò la sconfitta obbligando Milano a conquistare le sue Final Four in Gara 5 al Mediolanum Forum.

L’ARENA – Ormai è un luogo familiare, visto che l’Olimpia vi ha giocato tre volte la passata stagione. E’ un impianto che ha quasi 50 anni, che si vedono nei corridoi esterni al campo, mentre le operazioni di ristrutturazione hanno migliorato notevolmente l’interno. Inoltre, si vede benissimo praticamente da ogni posizione. Non c’è dubbio che l’arena deve la sua fama alle Olimpiadi del 1972 perché ospitò la prima sconfitta della Nazionale Usa in un’edizione dei Giochi per mano dell’Unione Sovietica. Il finale fu così discusso che nessun membro della Nazionale americana ha mai voluto ritirare l’argento conquistato in questo campo. Contiene circa 7.000 spettatori.

TRAVEL NOTES – L’Olimpia si è allenata alle 12 al Mediolanum Forum ed è partita per Monaco alle 16 da Malpensa. Trasferimento veloce, 70 minuti in tutto. Dodici giocatori sono saliti sul velivolo, assenze previste quelle di Davide Alviti, Riccardo Moraschini e Malcolm Delaney, che sarebbe stato l’ex di turno. Il medico per questa trasferta è Daniele Casalini, i fisioterapisti sono i soliti noti, Alessandro Colombo e Marco Monzoni, in rigoroso ordine alfabetico. La squadra alloggia nello stesso hotel che l’ha ospitata durante i playoff dell’anno passato, praticamente immerso nel verde, tra percorsi pedonali, laghetti, corsi d’acqua. La trasferta di Monaco è nel mezzo della seconda cosiddetta “Settimana Doppia” di EuroLeague. L’Olimpia, dopo la gara di Monaco, si riposerà in Germania e rientrerà mercoledì a Milano in vista della gara con la Stella Rossa di giovedì. L’allenamento di tiro è previsto per le 11, a trenta minuti di distanza (e traffico) dall’hotel.

SHOOTAROUND – Quarantacinque minuti come sempre in queste giornate. La prima parte è gestita dal preparatore atletico Giustino Danesi, poi c’è la parte tattica, infine tiri a gruppi, metà squadra ad un canestro e metà all’altro, poi invertono i canestri e si chiude con un breve discorso del Coach a metà campo e tiri liberi per tutti.