Oggi è il giorno dell’ingresso di Manu Ginobili nella Naismith Basketball Hall of Fame

Oggi è il grande giorno per l'argentino, il nome più noto della Classe 2022.

Manu Ginobili, due volte All-Star e quattro volte campione NBA, ha commentato con queste parole la notizie del suo ingresso alla Naismith Basketball Hall of Fame.

“Ci sarà forse una probabilità su decine di milioni….Le probabilità sono molto, molto basse, ed è successo a me. Non so come mai, ma è capitato a me.

“Mi è capitato di essere una parte importante di due squadre iconiche di questi due decenni sia della FIBA che della NBA. Sono stato incredibilmente fortunato a farne parte”.

 

Oggi è il grande giorno per l’argentino, il nome più noto della Classe 2022. Insieme a lui tra gli altri anche Tim Hardaway, il coach NCAA Bob Huggins, il sesto allenatore più vincente della NBA di tutti i tempi George Karl, la giocatrice Swin Cash e l’arbitro Hugh Evans.

Ettore Messina, che sarà a Springfield per l’occasione, ha raccontato a NBA.com la stagione 2000-2001 di Ginobili alla Virtus Bologna.

“(Dopo il ritiro di Sasha Danilovic) Da un momento all’altro Manu diventò la nostra guardia titolare. Al debutto in Euroleague non segnò nemmeno un canestro dal campo, solo sei tiri liberi. Zero punti su azione. Perdemmo ad Atene sulla sirena. Ricordo che uscii dal campo e dissi ai miei assistenti: ‘Ascoltate, se questo è il nostro go-to-guy, questa sarà una lunga stagione'”.

Ma poi venne fuori la natura competitiva di Ginobili.

“Successe esattamente il contrario….Eccezionale. Continuò a crescere e migliorare, fino ad esser eletto MVP alla fine della stagione in EuroLeague. Quindi passò dal segnare zero punti dal campo nella partita d’esordio all’essere l’MVP in otto mesi. Davvero notevole”.

Vedevamo Manu giocare con il suo entusiasmo, il suo sorriso, la sua aggressività, cadere a terra e per poi saltare in piedi e correre di nuovo…..La sua energia finì per contagiare tutti”.

R.C. Buford, CEO degli Spurs che decise di scegliere Ginobili al n.58 del Draft NBA 1999, non ha dubbi: “Si tratta del giocatore più competitivo che abbiamo avuto a San Antonio…La sua passione per il gioco, per i suoi compagni di squadra, per la vita…”.

Nel Draft 1999 gli Spurs erano indecisi tra Ginobili e il playmaker Lucas Victoriano, alla fine la scelta cadde su Manu perchè – parole di Buford- ‘All’epoca non pensavamo di poter convincere Pop a far giocare un playmaker straniero’.

Da lì è iniziata l’incredibile carriera NBA dell’argentino, il resto è storia…