In attesa di sapere cosa ne sarà della stagione NBA, diamo un’occhiata alle franchigie che sono già in offseason, le 8 che salteranno l’appuntamento di Orlando.
Quelle già al lavoro su Draft e Free Agency.
Si parte, in rigoroso ordine alfabetico, dagli Atlanta Hawks.
REGULAR SEASON (20-47): Inutile girarci intorno, gli Hawks sono tra i team che più hanno deluso le aspettative. L’annata da rookie di Trae Young e i movimenti estivi avevano convinto in molti che il roster potesse rivelarsi già competitivo per la lotta playoff, ma il campo ha detto ben altro. Young è un incredibile attaccante che monopolizza la palla e riesce anche a far felici i compagni. A 21 anni ha ancora tanto potenziale da esprimere, è costantemente al centro del game Plan degli avversari, ma sarebbe il caso che iniziasse a darsi da fare anche nella sua metà campo. Per il Real Plus/minus di Espn, statistica che stima l’impatto singolo del giocatore su attacco e difesa in termini di punti per 100 possessi, Young è stato il peggior giocatore della lega nella sua metà campo. 2 su 2 considerando anche la scorsa stagione….
Buona parte delle mosse di Schlenk nell’ultimo anno nascono dall’esigenza di ‘proteggere’ Trae, di circondarlo con difensori di livello, per non esporre i suoi limiti contro gli handler avversari.
Secondo uno studio di Krishna Narsu, Young ha ‘difeso’ per oltre l’80% dei suoi minuti su giocatori che non rappresentavano una delle prime due opzioni offensive. Nasconderlo su un ‘non-playmaker’ è sempre un rischio, di concedere canestri in post, o rimbalzi d’attacco, o altro ancora…Nessuno gli chiederà di diventera il nuovo Beverley, ma è lecito attendersi perlomeno un minimo di impegno e determinazione.
FUTURO: Il numero 205 è presente in molti articoli sulla franchigia della Georgia. Il motivo? Sono i minuti che hanno condiviso sul parquet i 5 atleti che dovrebbero costituire l’ossatura del team nel prossimo decennio. Quindi Young, Kevin Huerter, Cameron Reddish – cresciuto a vista d’occhio durante la regular season dopo un inizio abbastanza problematico-, DeAndre Hunter – Mister solidità- e John Collins. Tutti dai 20 ai 22 anni. Nei 205 minuti di cui sopra hanno realizzato 117.9 punti per 100 possessi, 6.1 in più degli avversari, giocando ad un ritmo forsennato, vicino al muro dei 110 possessi a partita. Tra i lineup NBA con almeno 200 minuti in campo, solo lo starting five dei Milwaukee Bucks ha giocato ad un pace superiore.
OFFSEASON: Schlenk avrà spazio salariale in abbondanza, a prescindere da quello che stabiliranno NBPA e lega per il Salary Cap.
Per ora continua a ripetere che non spenderà per il semplice gusto di farlo, e che l’obiettivo è di allungare il roster tra Draft e Free agency. Sicuramente Atlanta sarà al centro del mercato, che sia per rinforzare il roster o per tramutare lo spazio sotto il Cap in asset futuri. O per entrambe le cose, il decision maker degli Hawks ha già ampiamente dimostrato di avere il grilletto facile….
Sarà interessante capire in che modo sarà gestita la questione rinnovo di John Collins. L’ex Wake Forest,dopo aver ‘tradito’ i suoi a inizio anno con la nota squalifica, al rientro ha offerto prestazioni tali da fargli dichiarare di voler firmare il prima possibile una estensione intorno al massimo salariale.
Il ventiduenne big man è stato l’unico giocatore della lega con almeno 21 punti, 10 rimbalzi e 1.5 stoppate a partita. Abbassando la quota delle ‘rejection’ viene fuori una lista niente male:
Collins fa decisamente la sua figura nel quartetto, è quello con le migliori percentuali al tiro, e con il minor numero di palle perse.
Come praticamente qualsiasi big man nel contratto da rookie, deve migliorare nella sua metà campo, a rimbalzo invece è già abbastanza competitivo.
Particolarmente intrigante il potenziale del duo con Clint Capela, arrivato dai Rockets ma non ancora sceso in campo a causa di problemi fisici. Se Collins riuscirà a confermarsi intorno al 40% dalla lunga distanza, e con i roll aggressivi dello svizzero, l’attacco degli Hawks costringerà gli avversari A ad un superlavoro, e B a concedere qualcosa, a scegliere il male minore. Come dicevamo prima, il fine ultimo è costruire il contesto ideale per esaltare le doti del funambolico Young…
Il Draft porterà sicuramente in dote un altro ‘pezzo’ utile al progetto. Molto dipenderà dalla lottery, il best case scenario potrebbe essere il prodotto locale Anthony Edwards. Una guardia potente ed atletica, potenzialmente buono – forse non da subito, ma in un paio di anni…- per togliere pressione a Young.
Nella Draft Class dopo le primissime posizioni sembra esserci tanto equilibrio nei valori, e Schlenk ha già un numeroso gruppo di giovani che potrebbe spingerlo a pensare di più a trovare il fit giusto. Oppure a cedere la scelta per ottenere un elemento ‘pronto all’uso’.
L’arrivo di Capela e Dedmon parrebbe escludere altri interventi nel reparto centri, il ‘buco’ principale è tra i piccoli della second unit.
Molti dei team che vorranno muoversi sul mercato dovranno telefonare a Schlenk, è l’occasione giusta per mettere il turbo al progetto.
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