Milano, Hines: “Il rispetto che ricevo mi rende più umile”

Credits Ciamillo-Castoria
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Le parole del veterano biancorosso a La Repubblica: "Amo essere un riferimento. Non vedo l'ora di giocare con Pangos, sono drogato di vittorie"

Intervistato da “La Repubblica – Milano”, Kyle Hines ha parlato del suo ruolo da totem ricoperto sempre nel corso della carriera: “È una cosa che ho sempre cercato per tutta la carriera, mi piace essere un riferimento, il rispetto che ricevo in giro mi rende ancora più umile. O forse vuol dire soltanto che sono vecchio… Ma è coach Messina che è un’ispirazione per tutti noi, è uno da Hall of Fame, con una conoscenza del gioco e una saggezza inimitabili, e ogni giorno dimostra passione ed entusiasmo di un ragazzino. È una benedizione giocare per lui, mi fa crescere anche come uomo”.

Qual è il potenziale offensivo dell’Olimpia secondo l’americano? “Solo quando saremo al completo, con Shields e Datome, lo sapremo. Magari, da squadra più da pick’n’roll, ora abbiamo soluzioni spalle a canestro con Thomas, Davies e lo stesso Voigtmann. E c’è Pangos, un grande playmaker, un generale. Lo avevo sentito quando aveva firmato al Cska, gli avevo detto che lo volevo qui a Milano. Non vedo l’ora di giocare con lui”.

Oltre che in Eurolega, anche in campionato ci sarà equilibrio: “Così come in Eurolega, dove non ci sono partite facili, anche in Italia tante squadre sono migliorate. Il vostro è il campionato più duro in cui ho giocato. La corsa è aperta”.

Il ritiro per lui è ancora molto lontano: “Sono drogato di vittorie, ogni mattina penso a venire qui e a lavorare. E non aver fatto le Final Four di Eurolega l’anno scorso mi ha insegnato quanto sia duro arrivarci. Voglio riportare il club lì, dimostrare che il 2021 non è stato un caso. Il ritiro? Quando il mio corpo, la mia mente e mia moglie diranno basta. So che sono gli ultimi anni, me li godo di più”.