Mikk Jurkatamm: Treviso un’occasione che ho colto al volo

Mikk Jurkatamm: Treviso un’occasione che ho colto al volo

Primo giorno da giocatore di TVB per Mikk Jurkatamm, 21 anni, 195 cm, estone di passaporto, ma giocherà da italiano in quanto cestisticamente di formazione italiana

Primo giorno da giocatore di TVB per Mikk Jurkatamm, 21 anni, 195 cm, estone di passaporto, ma giocherà da italiano in quanto cestisticamente di formazione italiana. L’esordio, con la maglia n°2, è previsto sabato sera nell’anticipo a Bologna con la Segafredo Virtus, proprio la squadra con cui a 15 anni esordì nelle giovanili in Italia.
“Sono molto contento di tornare in Italia dove ho passato tanti anni molto formativi, la chiamata di Treviso mi ha stupito, non me l’aspettavo. Ero tornato in Estonia e pensavo di finire lì la stagione, invece è arrivata questa opportunità di fare la A1 per la prima volta in una piazza storica come Treviso, di giocare in Champions e poter confrontarmi a un livello molto alto, l’ho presa al volo ed eccomi qui a disposizione.”

Ci racconti la tua carriera finora? “A 15 anni sono arrivato a Bologna portato da Federico Vecchi che mi notò in un camp nel mio paese, ho fatto lì le giovanili vincendo uno scudetto Under 16 a Udine e perdendo una finale Under 20 proprio contro TVB. Poi sono stato in A2 a Ravenna prima con coach Mazzon poi con Cancellieri dove mi sono misurato con il basket senior. Nel 2020 l’intenzione era di provare l’esperienza al college in USA, dovevo andare a Western Kentucky, ma i tempi burocratici per ottenere il posto all’università si allungavano sempre più allora ho deciso di tornare in Italia e ho giocato a Cento. L’estate scorsa per ritrovare fiducia sono tornato in patria a Tallinn, finora stavamo giocando una buona stagione da “underdog” eravamo nelle prime cinque, abbiamo anche sfiorato la vittoria con il VEF Riga che so è stata avversaria della Nutribullet in Champions League. Adesso torno in Italia per misurarmi per la prima volta con la massima serie e fare un salto in avanti nella mia carriera.”

Hai già parlato con coach Menetti della tua collocazione nel team trevigiano? “Si, ho parlato con il coach, mi ha detto di venire qui e lavorare tanto con entusiasmo, portare energia e impegno. Non mi ha promesso minuti o ruoli, ma tutto dipenderà da me, dal mio lavoro e dalla mia capacità di inserirmi nel gruppo. Ieri ho visto la partita al Palaverde e devo dire che qui il livello del club è altissimo, sia in campo che fuori, si sente che questa è una città di basket e ho visto l’affetto e la partecipazione dei tifosi. Per me è un bel salto, ma mi sento pronto e voglio metterci tutto l’impegno possibile per dare il mio contributo in un contesto importante. La squadra? Mi piace molto, ci sono giocatori forti e un gioco molto ben organizzato, non vedo l’ora di iniziare.”

Quali sono le tue caratteristiche migliori in campo e in cosa invece ti senti di dover migliorare? “Posso giocare sia come guardia che come ala, mi piace ovviamente tirare, ma anche difendere e mettere in campo energia e passione. Sull’aspetto dei settori da migliorare nel mio gioco penso di essere ancora giovane e di dover crescere un po’ in tutti gli aspetti e da questo punto di vista penso che qui a Treviso troverò l’ambiente e lo staff giusto.” Come hai iniziato a giocare a basket? “Mio papà giocava in Serie A in Estonia, anche mio fratello maggiore era un giocatore ha anche fatto l’esperienza del College a San Francisco, mentre mia sorella faceva atletica, ma ha smesso per i tanti infortuni. Ho iniziato da piccolo perchè volevo diventare un giocatore come mio papà, diciamo che in famiglia abbiamo il basket nel sangue!”