Messina: “Avremo 7 italiani. Scudetto più importante del 2022”

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

Le dichiarazioni in conferenza stampa del coach di Olimpia Milano nel Media Day successivo al 30° titolo tricolore

Ettore Messina ha incontrato la stampa presso la Secondaria del Forum d’Assago dopo la conquista del trentesimo Scudetto. Ecco le sue parole.
SUL LASCITO
«Mi porto dietro la sensazione in una struttura molto solida, dalla proprietà, ai dirigenti, a chi ci lavora. Non c’è mai stato un momento in cui abbiamo avvertito di essere scricchiolanti dentro. E poi c’è la soddisfazione di aver vinto uno Scudetto molto difficile».
SUL PARAGONE CON I GRANDI
«Grande soddisfazione, grande orgoglio, essere accostato a due miti non solo di questa società ma del nostro basket. Rubini è irraggiungibile per tutto quello che ha dato al nostro movimento».
SUL MERCATO
«Abbiamo fatto un paio di cose su cui vi aggiornerà Stavropoulos dopo. Per il resto non sono sole cose che dipendono da noi, come nel caso di Napier, che deve decidere cosa fare, se tornare negli USA, se proseguire in Europa. L’ossatura c’è, per il resto al momento è difficile dire altro».
SUGLI ITALIANI
«Affrontiamo un’altra estate con la Nazionale, e quindi da settembre ripartiremo da zero. Sono felice di avere giocatori in azzurro, ma significa ripartire ad handicap. L’anno scorso abbiamo sottovalutato la cosa, quest’anno dovremo fare ancora più attenzione. Continueremo ad averne ancora sette come quest’anno»
SU BILLY BARON
«Ha subito in mattinata un intervento al gomito di pulizia. Per farci un’idea, non potrà essere disponibile per la Supercoppa».
SULLE PAROLE DI GIANNIS
«C’è chi le capisce e chi pensa esattamente il contrario. Inutile battagliare, non ho voglia di perdere tempo. Non posso convincere chi crede che perdere gara-7 sia un fallimento, e vincere un trionfo. Di solito, nello sport c’è uno che vince e quindici che perdono. Si compete, questo è il concetto di sport. Se poi siamo una società che ha portato ad un’aberrazione di questo concetto, io non ho le spessore morale per cambiare le cose».
SULLA STAGIONE
«Dire ad un giocatore di nome che non giocherà non è semplice. Devi anche motivarlo, per fare in modo che la decisione quanto meno sia accettata. Dopo la finale di due anni fa ho cercato di cambiare il meno possibile».
SULLA FINALE AL MEGLIO DELLE CINQUE GARE
«Credo sia difficile per questi giocatori, dopo una stagione così dura, reggere una serie da sette partita è impossibile».
SUL PUBBLICO
«Il loro sostegno è stato fondamentale. Nei momenti non belli abbiamo avuto il palazzetto pieno. Il lavoro con le società satelliti, anche quello, ci permette di avere un bel sostegno. Per la gran parte un pubblico calmo e amico».
SULLA FINALE
«Serie estremamente equilibrata, diversa da un anno fa. Avevamo delle difficoltà a livello di profondità di squadra e di atletismo, ma abbiamo saputo supplire con una carica agonistica notevole. Uno Scudetto forse più importante di quello dell’anno scorso».