Max Menetti, coach di Treviso, ha rilasciato un’intervista a Tuttomercatoweb.
Ne riportiamo alcuni stralci.
Sulla stagione:
“In questo momento i problemi sono soprattutto di carattere organizzativo, su stranieri e quarantene. Per gli americani i temi principali sono due: ritiro e visto con permesso di lavoro, perché le ambasciate statunitensi hanno gravi problemi e operano in modi totalmente diversi. Detto che va fatto tutto nella massima sicurezza, il tema dei quindici giorni di quarantena in altri paesi è stato sostituito da un protocollo diverso, più sicuro e anche più complicato e costoso. Parliamo però di 50-60 giocatori nel secondo sport professionistico d’Italia: se c’è la volontà, speriamo che qualcosa si possa fare”
Obiettivi di Treviso:
“Avere una visione del futuro naturalmente per tutti quanti è stato molto positivo. Avremmo avuto un finale di stagione importante, avevamo superato un periodo molto difficile: era l’anno in cui potevamo proiettarci su un livello diverso. Di problemi economici ce ne sono stati, ma abbiamo comunque provato a fare una squadra diversa, con l’aggiunta di americani e stranieri ad uno zoccolo duro importante. Dalle loro motivazioni e dall’interpretazione della stagione, dipenderà anche la nostra. Ancora c’è da capire quanti saremo, ma cercheremo di fare comunque il miglior campionato possibile”
Come inizierà la preparazione?
“Abbiamo un protocollo medico-sanitario e anche per l’organizzazione della vita di gruppo. Ci vorrà la massima attenzione per la preparazione, c’è qualcuno che manca da tanti mesi ad allenamento di squadra. Abbiamo visto nel calcio, ma anche dagli altri campionati di basket, serve prudenza perché gli infortuni sono all’ordine del giorno. Ancora non sappiamo se avremo il pubblico o no nei palazzetti, e questa è una cosa che incide. Determinate cose saranno da reinventare, bisognerà sintonizzarsi su onde diverse ma le cose che importano sono motivazioni, capacità di riprendere: questa è la chiave di tutte le stagioni”
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