Matteo Gentilini, ad di Flats Service e vicepresidente del consorzio Fortitudo, è stato ospite di “Vitamina Effe” in onda su Radio Nettuno Bologna Uno. Ecco uno stralcio delle sue principali dichiarazioni:
“Nel 1985 vado per la prima volta al palazzetto e lì inizia il mio percorso di tifoso Fortitudo. Mi emoziono quando ne parlo, perché per un tifoso di lunga data vedere il marchio della propria azienda sulle maglie dei giocatori, addirittura come main sponsor, è un sogno”
“Quindici giorni dopo la retrocessione, ci siamo incontrati con Roberto Melloni dal mio commercialista e da lì abbiamo iniziato a dialogare su una possibile partnership. Non è stata un’estate tranquilla per noi, si leggeva di tutto ed eravamo piuttosto confusi ma convinti di diventare subito main sponsor. Non è stato possibile, ma abbiamo accettato con lo stesso entusiasmo di essere palatinum sponsor”.
“C’è tanta passione ed entusiasmo, ma anche voglia di dare una mano per raggiungere un po’ di tranquillità. Mi piacerebbe avere un ambiente sereno una volta per tutte, nel quale tutti remino dalla stessa parte. Non sono abituato a leggere i vari forum, ma rimango senza parole quando leggo commenti divisivi del tipo “era meglio fallire”, cose allucinanti ed inconcepibili. Prima di tutto sono un tifoso; ero a Lecce, andrò a Rimini anche se perderemo con Udine domenica, e mi piace seguire la squadra. I tifosi non sono un problema, bensì un patrimonio. Quando si parla di sudditanza verso la Fossa sono stupidaggini, cose che non riesco a concepire”.
Obiettivi? Sicuramente i play off, non arrivarci sarebbe un fallimento. Non giochiamo per perdere, ed in caso di finale promozione ci proveremo. Il presidente Di Pisa è stato molto chiaro ad inizio stagione: questo sarà un anno di sistemazione dei conti e della società. La squadra è buona, quando siam partiti tutti lo dicevano. Alcune cose non stanno funzionando, ma su questi giocatori non dobbiamo avere il minimo dubbio. Notizie di rinforzi non ne ho e non siamo in condizioni per un extra budget”.
“In tre anni dobbiamo vedere sostituita la trasferta a Chiusi con una al Forum di Assago, ed invece che andare a Lecce mi piacerebbe volare a Sassari. Ho fatto un contratto triennale sia come main sponsor, sia come vicepresidente del Consorzio, se la Fortitudo non torna in serie A in questo lasso di tempo, per me è un fallimento personale”.
“C’è molto fermento, ma dall’esterno anche sfiducia ed insicurezza nell’ambiente Fortitudo. Ci sono cose dette e non dette, va fatta chiarezza e poi con un ambiente stabile e determinato sugli obiettivi non vedo perché nel consorzio da quaranta consorziati non possiamo passare a settanta. Quando ho iniziato questa estate la gente mi diceva di stare attento, che l’ambiente non è stabile, ed adesso che ci sono dentro e ci metto la faccia tutte queste cose non mi risultano. Alcune situazioni vanno sistemate. ma non vedo tutto questo decadimento”.
“Ci sono alcune cose da mettere a posto nel consorzio e stiamo facendo di tutto per sistemarle Ora siamo 39 consorziati. Tutti gli appuntamenti sono fatti per avvicinare altri imprenditori. Stiamo facendo un buon lavoro non vedo perché non poterli raddoppiare. Il nostro processo è convincere anche gli ex consorziati a tornare dentro il mondo Fortitudo. C’è molta diffidenza ma è un percorso da fare. Sarà un lavoro difficile perché alcuni di loro se ne sono andati in malo modo e non ne vogliono più sapere”.
“Dalmonte? Il mio amore per lui nasce quando subentrò a Scariolo tanti anni fa. È la persona giusta, e le discussioni su un eventuale esonero sono fantascienza. Va tenuto ed è un valore aggiunto per lo spirito Fortitudo e non deve essere messo in discussione”.
Foto: Valentino Orsini
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